I fondatori Albertini e Valsangiacomo lanciano una petizione: "Siamo molto preoccupati per la situazione che si presenterà a settembre. Nascono portali per lavoratori italiani che vogliono venire in Svizzera"
BELLINZONA – Non rilasciare nuovi permessi G, ovvero permessi di lavoro per frontalieri, ancora per qualche tempo, perché la crisi post Coronavirus fa paura. È la richiesta, contenuta in una petizione online, dell’Associazione Ticino&Lavoro, indirizzata al Consiglio di Stato e alla Confederazione.
Durante lo stato di necessità dettato dal Covid, non venivano rilasciati nuovi permessi G. Per i fondatori Albertini e Valsangiacomo, si deve continuare così. “Siamo molto preoccupati per quello che ci aspetterà da settembre in avanti! Ci aspettiamo un forte aumento della disoccupazione causa termine del lavoro ridotto, fine del lavoro stagionale e fine blocco da parte dell’Italia al divieto dei licenziamenti”, si legge nel testo.
Il contraccolpo sarà più duro per il Ticino. “Il nostro Cantone subirà una maggiore pressione da parte di lavoratori oltrefrontiera che cercheranno in tutti i modi e con tutti i mezzi di trovare condizioni di lavoro migliori in Svizzera. Stanno difatti già sorgendo pagine social e portali con lo scopo di trovare informazioni e un’occupazione nel nostro territorio”, proseguono i due.
Chiedono, come già fatto, di potenziare i servizi degli Uffici Regionali di Collocamento, “di renderli maggiormente efficaci e capaci di rispondere in modo adeguato alle imminenti sfide che saremo costretti ad affrontare. Basta corsi inutili, basta a programmi occupazionali che lasciano il tempo che trovano, Si a corsi di lingua per migliorare il livello linguistico per cercare lavoro anche in altri Cantoni della Svizzera, Si alle riqualifiche mirate a seconda delle necessità di mercato e Si ad una maggiore sinergie con gli altri URC della Svizzera per unire le forze”, riprendendo quanto già chiesto a maggio 2015.
Richiamano anche alla responsabilità sociale dei datori di lavoro a assumere personale residente, che deve essere sostenuta dal Cantone. “L’erogazione dei permessi G dev’essere sospesa mantenendo da parte della Confederazione lo Statuto di necessità ai Cantoni con forte pressione frontaliera”, dunque non solo per il Ticino.