Le prime proiezioni parlano del 67% di no per l'iniziativa per la limitazione, mentre nel nostro Cantone il sì prevarrebbe col 54,4%. C'è equilibrio sul tema della caccia e su quello dell'acquisto degli aerei
BERNA – Le urne si sono chiuse un’oretta fa e sembrerebbe già suonare il de profundis per l’iniziativa per la limitazione della libera circolazione. Secondo le prime proiezioni dell’istituto demoscopico Gfs.bern per conto di SRG SSR, la sconfitta sarebbe netta.
Si parlerebbe infatti del 67% di no a fronte di un solo 37% di sì, una sconfitta davvero importante, che anche il presidente dell’UDC nazionale Marco Chiesa lo avrebbe ammesso.
In Ticino invece sta vincendo il sì, con il 54,4%. Piero Marchesi ha così commentato: “È la dimostrazione che il Ticino vive l’immigrazione non controllata. La campagna è stata anche un po’ viziata dal Covid. Mi fa comunque piacere il risultato del cantone”.
Fabtrizio Sirica, copresidente del PS, ha detto di vedere l'UDC ormai orfana del suo tema più importante. "Una sconfitta anche in Ticino, se pensiamo ai risultati del 9 febbraio. Ma viviamo comunque dei disagi, il 54% dei ticinesi lancia un appello".
Il nostro Cantone sarebbe in controtendenza anche sulle deduzioni fiscali per i figli, cui direbbe sì, mentre le proiezioni parlano di un 65% di no.
A livello nazionale il congedo paternità raccoglierebbe il 61% di sì, questa volta anche il Ticino si allinea, con quasi il 67%.
Equilibrio invece per gli ultimi due oggetti in votazioni, quello sulla caccia e quello per l’acquisto degli aerei.