Il presidente del PS: "So che il mio partecipare alla manifestazione, sia oggi che sabato, può essere malvisto. Ma un politico deve metterci la faccia. C'è mancanza di dialogo in politica in questo momento"
LOCARNO - Le manifestazioni continuano. I molinari scenderanno in piazza Riforma (che chiamano piazza Rivolta) sabato. Oggi a Locarno ci saranno due diversi eventi, uno di un gruppo favorevole all'autogestione, uno contrario. Quest'ultimo dovrebbe essere di estrema destra e pare che voglia causare disordini.
A sfilare col gruppo a favore dell'autogestione (e pronto a scendere in piazza anche sabato) c'è il copresidente del PS Fabrizio Sirica. Una decisione sicuramente forte e che farà discutere. Ne abbiamo parlato con lui. "Un politico deve anche saperci mettere la faccia", afferma.
Ma il suo sostegno è a un tipo di autogestione ben preciso. "Difendo il principio sacrosanto di un' autogestione che merita spazio nella democrazia ed anzi la rafforza, contribuisce alla democrazia e alla pluralità democratica a livello politico e culturale. È uno spazio che non c’è altrove, sostengo e conosco questa autogestione, con artisti che si esprimo: e lo fanno solo lì".
Condanna la violenza. "Assolutamente non sono d'accordo con chi nelle manifestazioni esagera e sbaglia, come chi ha intonato i cori contro Borradori. Stasera se ci saranno disordini me ne andrò perchè non si starà rappresentando l'autogestione che sostengo io".
Sa di rischiare di venire frainteso. "Ci tengo a spiegare in maniera chiara perché vado. Tra il rischio di essere mal interpretato e quello di non poter manifestare a favore del principio dell'autogestione in cui credo scelgo il rischio. Ripeto, un politico deve metterci la faccia. Anzi, spero di poter stemperare gli animi, di poter spiegare che non ci vuole la violenza. Non mi riconosco nel modello anarchico, ma penso che i diritti di chi lo è siano diritti di tutti. Dico di più: sarei aperto anche a proposte culturali di destra, se ce ne fossero. Più ce ne sono, meglio è".
In tutta la vicenda, Sirica vede mancanza di dialogo. Anche nel gesto della Lega di abbandonare l'aula di Gran Consiglio ieri.. "È stato un gesto che alimenta le tensioni, noi dobbiamo mediare e dialogare. Andrò alla manifestazione anche questo, per dire alle persone di per favore mostrare volto bello. D'altronde, a generare violenza è stato il gesto forte del Municipio, era abbastanza prevedibile che qualcuno reagiva male. Pensavano che demolendo il Macello la gente non avrebbe manifestato? No, era evidente che ci sarebbe stata più arrabbiatura, un problema segnalato dalla nostra Municipale Zanini Barzaghi. Ha sempre detto che in caso di sgombero, i molinari sarebbero andati in strada".
E a proposito di Zanini Barzaghi, "non averla interpellata è stato gravissimo, auspico che gli Enti Locali facciano luce su quello. Non puoi prendere decisioni senza interpellare tutti. E anche le modalità con cui sono state prese non mi piacciono, si sarebbe potuto decidere lunedì, non agire in questo modo, è stato dilettantesco. So che Cristina avrebbe fermato la demolizione, citando il rischio amianto: è ingegnere e ci avrebbe poensato. Anche qui è mancanza di dialogo. Non ha senso dire che tanto sarebbe stata contraria e quindi non è stata chiamata. Allora a Bellinzona cosa facciamo, visto che Bertoli è contrario ad alcune misure fiscali, non lo si coinvolge?".