"Mal si comprende, dunque, la recente decisione della Confederazione di cedere i vaccini AstraZeneca", scrive il leghista. Ma mette l'accento sul fatto che Johson&Johnson è adatto ai giovani, la categoria da immunizzare in Svizzera
di Lorenzo Quadri*
Interpellanza al Consiglio Federale
Dopo aver cumulato vari mesi di allarmante ritardo – con tutte le conseguenze del caso, sia dal profilo sanitario che delle ripercussioni economiche ed occupazionali – la campagna di vaccinazioni in Svizzera sembra aver preso finalmente quota.
La Svizzera si era assicurata 5.3 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca, a cui però nei giorni scorsi ha deciso di rinunciare, in sostanza a seguito della campagna mediatica negativa di cui è stato oggetto il preparato anglosvedese, che pure è stato usato per vaccinare milioni di persone in Europa (compresi alcuni premier). Il vaccino viene comunque ritenuto idoneo per persone sopra i 60 anni. Che però in Svizzera sono in massima parte già vaccinate (quelle che lo hanno voluto).
La prossima sfida in Svizzera sarà l’immunizzazione dei giovani. Già in marzo Swissmedic ha omologato il vaccino Johnson&Johnson. Non risulta però che la Confederazione ne abbia ordinate delle dosi.
Johson&Johnson presenta, tra l’altro, il vantaggio di non necessitare di un richiamo. Basta dunque una sola iniezione. Il che potrebbe renderlo appetibile per i giovani.
Mal si comprende, dunque, la recente decisione della Confederazione di cedere i vaccini AstraZeneca: se essi comportassero un problema sanitario reale, il gesto sarebbe irresponsabile. Visto che le cose non stanno così, il preparato, se non più voluto, invece che ceduto, andava scambiato con altri vaccini. Magari proprio con quelli della Johnson&Johnson (non necessariamente uno contro uno).
Chiedo al CF:
- Come mai nella risposta del 7 giugno alla domanda Romano il CF rispondeva che per “coprire adeguatamente il fabbisogno di vaccini a vettore virale l'Ufficio federale della sanità pubblica sta vagliando diverse opzioni. Prima fra tutte, il vaccino di Astra-Zeneca, non ancora omologato in Svizzera, ma per il quale è stato stipulato un contratto per la fornitura di 5,3 milioni di dosi”, mentre pochi giorni dopo è stata annunciata la decisione di cedere le 5.3 milioni di dosi a paesi terzi?
- Perché, invece di cedere le dosi di AstraZeneca (adatto per gli anziani, che in Svizzera sono già vaccinati) non si è pensato di scambiarle – non necessariamente in rapporto “uno ad
uno” - con dosi di Johnson&Johnson, interessante per i giovani che nel nostro Paese sono ancora da vaccinare?
*Consigliere Nazionale Lega dei Ticinesi