La Camera Ticinese dell'Economia Fondiaria: "Il PS vuole finanziare per metà il suo piano di rilancio a esclusivo carico dei proprietari immobiliari: non ci stiamo"
BELLINZONA - Il PS vorrebbe finanziare metà del suo piano di rilancio "a esclusivo carico dei proprietari immobiliari": CATEF non ci sta, lanciando l'allarme sullo sfitto nel nostro Cantone.
Il partito socialista ha presentato un piano di rilancio che prevede 24 misure d’intervento in diversi ambiti. Esso dovrebbe oscurare il gruppo strategico del Governo da tempo alla ricerca di soluzioni per rimettere sui binari il Paese, soluzioni da discutere poi in Parlamento e se del caso tradurre in decreti attuativi o nuove norme legislative. Non entriamo ovviamente nei dettagli anche se ci ripromettiamo di leggerlo con attenzione per verificare la sua fattibilità in funzione della forza contrattuale del Paese", si legge nel comunicato della Camera Ticinese dell'Economia Fondiaria.
"Il piano prevede una spesa supplementare nell’ordine di 227 milioni all’anno. Per quanto riguarda il suo finanziamento, e non ne avevamo dubbi, si intende metter mano al portafoglio del contribuente soprattutto aumentando l’imposizione del benestante e facendo perno sull’aumento delle stime immobiliari. Per quanto riguarda le stime il PS si prefigge di portare a casa ogni anno 100 milioni in più! Finanzierebbe quindi la metà del programma con un solo colpo, ad esclusivo carico dei proprietari immobiliari!".
"È bene sempre ricordare che le stime trascinano una trentina di applicazioni che il cittadino ben conosce quando compila il modulo per la dichiarazione fiscale, quando chiede aiuti allo Stato o quando paga le bollette. Si potrebbe ovviamente anche cambiare aliquote ed applicazioni per neutralizzare l’aumento. Nel caso contrario è e resta un'imposizione della sostanza vera e propria. In poche parole si aumentano le tasse malgrado l’attrattiva del nostro Paese ne richiedesse la riduzione!", prosegue la nota.
La CATEF si dichiara "contraria a qualsiasi manipolazione delle stime immobiliari per far
cassa! E con questo convincimento si muoverà al momento opportuno".
Come agire, allora? "Meglio cercare qualche disponibilità nelle pieghe della gestione corrente dell’ente pubblico piuttosto che dover proporre un domani una riduzione lineare del 2-3% che come sappiamo non premia colui che gestisce al meglio ma purtroppo quello che non brilla per
diligenza".
CATEF da tempo sosteneva da tempo " che il censimento dello sfitto è lacunoso e non riflette la situazione reale" ed ora l'opinione trova "una prima attestazione semi-ufficiale. Facciamo riferimento alla conferma della città di Locarno, ed alla titubante risposta di qualche sindaco nostrano. In poche parole siamo ben oltre gli 8000 alloggi vuoti, limite per la maschera d’ossigeno".