La Consigliera Nazionale dei Verdi parla della successione di Manuele Bertoli. Marco Chiesa: "Lugano? La mia priorità sono gli Stati..."
MELIDE - Nel 2023 Manuele Bertoli, dopo 12 anni, lascerà il Consiglio di Stato. E il seggio della sinistra in Governo sarà probabilmente l’unico vacante alle prossime elezioni cantonali. Una partita che interessa in primis il partito socialista ma anche i Verdi, qualora l’area rossoverde decidesse di presentarsi con una lista unica per la corsa all’Esecutivo cantonale.
Una partita difficile e delicata che potrebbe segnare in profondità il destino dei prossimi dieci anni dell’area progressista in Ticino e dei rispettivi partiti, a dipendenza se il seggio dovesse essere mantenuto dal PS oppure andare agli ecologisti. I socialisti appaiono un po’ in affanno nella ricerca di una candidatura forte. A proposito: sono in rialzo le quotazioni di Marina Carobbio, mentre Amalia Mirante sembra decisa a candidarsi. Sul fronte dei Verdi è gettonatissima la possibile candidatura di Greta Gysin.
La Consigliera Nazionale dei Verdi, intervenuta ieri sera durante la puntata speciale di "Detto tra noi" in onda su TeleTicino (per rivedere la trsmissione clicca qui), non ha affatto scartato l’opzione: “È chiaro che ne stiamo discutendo e io sto facendo le mie riflessioni. Ci sono ancora tantissime incognite e tantissime questioni da chiarire. Non è escluso. Ma è prematuro adesso dire se Greta Gysin ci sarà”.
“A Berna - ha aggiunto Gysin - mi trovo bene. È un lavoro ad alto livello e molto interessante, Se dovessi decidere di candidarmi per il Governo, sarebbe per la causa, perché lo voglio fare, perché ci credo. Ma lasciare Berna mi farebbe un po’ male".
La Consigliera Nazionale non si è sbottonata sulle possibili alleanze elettorali, lasciando aperte tutte le porte: “C’è l’opzione lista d’area con il PS. C’è l’opzione lista verde. Abbiamo tutte le opzioni aperte. Ne stiamo discutendo…”.
Un altro nome chiacchieratissimo in chiave elettorale, questa volta sul fronte opposto, è quello del Consigliere agli Stati Marco Chiesa. Il presidente dell’UDC, durante la stessa trasmissione, ha escluso di candidarsi al Consiglio di Stato. Mentre su una ricandidatura agli Stati e a Lugano, si è così espresso: “Il mio legame affettivo con Lugano è noto. Ma non è il momento per fare queste riflessioni. Oggi c’è un sindaco, si chiama Michele Foletti e sta facendo bene. Abbiamo anche un rappresentante UDC in Municipio. Io agli Stati sto facendo un’esperienza straordinaria perché alla Camera alta non rappresenti il partito ma l’intero Cantone. Di base il mio pensiero va sugli Stati anche per il 2023…”.
In chiave elezioni cantonali, Chiesa si è però detto convinto che l’UDC debba presentare un candidato forte: “Una nostra candidatura seria al Consiglio di Stato è assolutamente un obbiettivo. Non so cosa faranno Gobbi e Zali. Ma abbiamo bisogno di una lista forte per mantenere due seggi”.