Il leader storico della sinistra ticinese: "Avrebbe potuto essere Mario Branda. Marina? A lei Berna piace, però...""
BELLINZONA - “Sono sicuramente favorevole a una lista comune con i Verdi per il Consiglio di Stato, visto che non si possono più fare le congiunzioni”. Parola di Werner Carobbio. Il leader storico della sinistra ticinese ha detto la sua sull’attualità politica, con vista sulle prossime elezioni cantonali, in una lunga intervista concessa a “La Domenica”.
Carobbio si è espresso in particolare sulle trattative in corso tra socialisti ed ecologisti. Uno dei nodi principali, che crea qualche mal di pancia in una parte del PS, riguarda il numero dei posti da assegnare ai due partiti sulla lista per il Consiglio di Stato.
“I Verdi - ragiona Carobbio - chiedono due posti in lista, i socialisti mi sembrano abbastanza disposti a concederglieli. Il problema è capire a chi andrà il quinto. E soprattutto chi saranno i candidati”.
Ecco, appunto, i candidati. Se sul fronte ecologista appare scontata la candidatura di Greta Gysin, ancora non è chiaro chi sarà a sfidarla tra le fila del PS. “In ogni caso sarà importante che i socialisti possano avere una candidatura forte, perché a vincere sarà il candidato che farà più voti. Avrebbe potuto essere Mario Branda, ma lui continua a dire che preferisce concentrarsi su Bellinzona. Non so chi sarà, ma so che sarà importante avere un’alternativa forte alla Gysin”.
Tra le candidature forti possibili, c’è anche la figlia di Carobbio, la Consigliera agli Stati Marina: “È lei che deve decidere. A lei piace stare a Berna. Però il seggio al Consiglio degli Stati è tutt’altro che garantito. L’altra volta è stata eletta con 45 voti di scarto”.
Candidature più giovani? "Laura Riget è molto brava però è anche molto giovane. Preferisce aspettare e la capisco. Poi c’è Amalia Mirante, sebbene nel partito non faccia l’unanimità".
Carobbio non nasconde la necessità per i socialisti di fare di tutto per confermare il proprio seggio in Governo: “Se il PS dovesse perdere il seggio a vantaggio dei Verdi, sicuramente si creerebbe nel partito una situazione di grossa tensione”.