“Lavorare una vita intera e non essere nemmeno sicure di avere una pensione non è certo il riconoscimento migliore che la società possa offrire alle donne. Ecco perché appoggiare la riforma è per noi una necessità”
“La riforma AVS 2021 ha attirato nuovamente le attenzioni di molte donne e uomini che già nel 2017 si erano pronunciati contro, con ben il 52,7% di voti a sfavore: una sconfitta per il Governo. Il prossimo 25 settembre saremo nuovamente chiamati a votare su questo tema, ma la domanda da porsi è: siamo pronte/i per un cambiamento, a distanza di 5 anni?”
Comincia così la lunga riflessione inviata oggi alla nostra redazione dalle rappresentanti dei Giovani Verdi Liberali Ticinesi, Nadia Russo (Co-Presidente), Giovanna Calderari (Membro di Comitato) ed Eleonora Maestranzi (Segretaria). Per loro, giovani donne lavoratrici, la riforma AVS è assolutamente necessaria. Ecco le ragioni.
“I giovani verdi liberali mettono al centro della loro politica la sostenibilità – sottolineano le rappresentanti GVLT - Una politica sostenibile non è solo una politica verde, ma un approccio responsabile verso le generazioni future, anche in ambito sociale. A causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento della speranza di vita, le rendite AVS non sono più garantite. La riforma fissa l’età di riferimento per il pensionamento a 65 anni per uomini e donne e prevede inoltre l’aumento dell’IVA. I cambiamenti demografici della società, come il calo del tasso di natalità e l’aumento della speranza di vita, necessitano riforme e adattamento del nostro sistema politico ed economico attuale”.
Secondo le Verdi liberali, il sistema pensionistico attuale è fragile e pone a discapito dei giovani lavoratori e lavoratrici; ecco perché sostenere la riforma AVS è fondamentale per migliorare la solidarietà intergenerazionale. I giovani di oggi iniziano spesso a lavorare più tardi e con il cambiamento demografico e l’invecchiamento della popolazione, si devono fare carico di una redistribuzione sempre maggiore. “Per evolvere dobbiamo riconoscere i cambiamenti sociali e politici e adattare il sistema di conseguenza, perchè rimanere ancorati a sistemi superati è solo controproducente” – affermano.
I detrattori della riforma sono critici soprattutto rispetto all’innalzamento dell’età pensionabile femminile. Le Verdi liberal ritengono invece che la riforma AVS sia necessaria proprio a difesa delle donne che lavorano, in quanto permette loro di allinearsi sulla stessa età di pensionamento degli uomini così da non lasciare più spazio a scuse nel raggiungimento della parità salariale.
“Lavorare una vita intera e non essere nemmeno sicure di avere una pensione non è certo il riconoscimento migliore che la società possa dare alle donne” – affermano nel comunicato le rappresentanti GVLT. Inoltre la generazione transitoria di donne che non potrà beneficiare dei futuri miglioramenti strutturali della LPP riceverà delle compensazioni a vita. Di conseguenza, le donne non riceveranno meno, ma una maggiore pensione sul loro conto. Oltretutto la disparità delle rendite AVS tra uomini e donne è minore del 3%.
“Il vero problema sono le disparità nel secondo e terzo pilastro – prosegue la riflessione - dove a causa di un sistema nel mercato del lavoro per il quale le donne non hanno colpa, vengono penalizzate soprattutto le persone che lavorano a tempo parziale e chi ha salari più bassi. In questa categoria ci sono spesso più donne che uomini. La parità nella previdenza per la vecchiaia si otterrà lavorando su più fronti, di cui la riforma AVS è solo un capitolo. Altrettanto importante sarà lavorare sulla riforma della previdenza professionale, su migliori misure per la conciliabilità tra famiglia e lavoro e sulla parità salariale”.