POLITICA E POTERE
Effetti elettorali: Enrico Letta lascia, Matteo Salvini no
Il segretario del PD ha annunciato l'addio alla leadership, il segretario della Lega: "Pronti a lavorare con Meloni per cinque anni al Governo"

 ROMA - Enrico Letta lascia la guida del Partito Democratico. Il segretario ha annunciato oggi l’intenzione di accompagnare il partito al congresso “al quale non intendo ricandidarmi”, auspicando che sia una nuova generazione a farsi carico del rilancio del partito. 

Le “dimissioni” di Letta sono il primo effetto concreto dei risultati delle elezioni italiane. Il PD, pur essendo il secondo partito in Parlamento, non è riuscito in alcun modo ad arginare la vittoria del centrodestra. Di fatto i Dem non sono mai stati in partita come leader della coalizione del centrosinistra, a causa di scelte scellerate da parte di Letta nella alleanze. 

Nell’annunciare l’addio alla segreteria, Letta ha promesso che il PD farà una posizione “dura e intransigente” al futuro Governo Meloni. “Oggi è un giorno triste per l’Italia e per l’Europa, che vede nascere in Italia l’Esecutivo più a destra dal dopoguerra”. 

Se Enrico Letta annuncia l’addio, Matteo Salvini non ci pensa neppure. Nonostante il pesante tonfo elettorale della Lega, il segretario del Carroccio ha messo l’accento sulla vittoria del centrodestra e sulla prospettiva di Governo pur definendo “insoddisfacente” il risultato del suo partito.

“Oggi - ha detto Salvini - è un bel giorno per l'Italia, finalmente la popolazione ha potuto scegliere un Governo, con una maggioranza chiara. Ho fatto i complimenti nella notte a Giorgia Meloni. Ora con lei lavoreremo insieme e a lungo, conto per almeno 5 anni”.

“È chiaro - ha proseguito Salvini nella sua analisi - che non sono soddisfatto del 9%, non ho lavorato e fatto 30mila chilometri per questo. Paghiamo l'essere stati al governo con partiti come PD e 5 Stelle. Rifarei comunque le stesse scelte. Lavorare con Di Maio o Lamorgese non è stato affatto facile, ma c'erano situazioni critiche come la pandemia e abbiamo scelto la strada della responsabilità. Evidentemente in questo momento era più premiante stare all'opposizione, come ha fatto Fratelli d’Italia. Da oggi sentirò Giorgia Meloni per la composizione del nuovo Governo e soprattutto andrò a parlare con i rappresentanti leghisti nelle varie regioni per capire cosa non ha funzionato.

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