Il segretario politico del PC: "Legittimo mobilitare l'elettorato, un po' meno farlo sminuendo il lavoro degli altri". Il deputato PS: "Nulla giustifica un'uscita del genere"
BELLINZONA – A una settimana dalle elezioni Cantonali si accendono gli animi a sinistra. Il segretario politico del Partito Comunista Massimiliano Ay ha pubblicamente attaccato il PS su Facebook. "Mobilitare il proprio elettorato è assolutamente legittimo, un po’ meno farlo sminuendo il lavoro degli altri (quando poi si parla a vanvera di “unità della sinistra”). Nella newsletter odierna del Partito Socialista si invita esplicitamente a non sostenere i partiti minori, fra cui il Partito Comunista, “che ogni tanto hanno una certa sensibilità progressista su alcune tematiche”".
"Ogni tanto?? Ma scherziamo??!! Come se fossimo meteore che vanno e vengono, e come se gli elettori che danno fiducia alla lista 5 PC-POP non abbiano diritto anche loro ad essere rappresentati in parlamento… ripeto: capisco l’appello al serrare le fila, ma questa arroganza è una caduta di stile. Dire poi che votare PC-POP “indebolisce la sinistra” è anche un po’ offensivo. La sinistra popolare, anti-UE, che non invia armi ai paesi in guerra e che difende la neutralità accanto ai diritti del lavoro e al servizio pubblico c’è e si rafforza votando la lista 5 al Granconsiglio! Facciamolo anche per dare un segnale alla socialdemocrazia che crede di avere il monopolio del progresso! Meno altezzosità, compagni socialisti!", chiosa Ay.
Finita qui? No. Ad accendere ulteriormente la discussione è stato un post pubblicato dal deputato PS Nicola Corti, voluto intervenire sui social in quanto "sento la forte necessità di dissociarmi". "Caro Max – scrive Corti –, hai ragione da vendere e hai fatto bene a insorgere. Nulla giustifica un’uscita del genere, che non solo non andava né scritta né diffusa, ma francamente neppure pensata".
E ancora: "Non mi bastano le scuse che pur mi risultano esservi state porte: sento la forte necessità di dissociarmi.
Con te e con Lea si lavora anche nelle Commissioni parlamentari e si affrontano con rigore e preparazione anche gli inevitabili punti di divergenza. Ovvio che se la riduzione di seggi in Parlamento comporta anche la riduzione di posti nelle Commissioni, il danno è di area, non solo di Partito, ma è altrettanto ovvio che se non ci si sostiene adeguatamente cessa ogni margine di credibilità per una opposizione realmente costruttiva e si allontana sempre e ancora l’orizzonte di un cambio significativo dei rapporti di forza nell’emiciclo e fra la popolazione".
"Resta il fatto – conclude – che fra persone di buon intelletto la castroneria è un incidente di percorso che, anche se non deve, può capitare. Quando capita, giusto storcere la bocca e non lasciar correre".