Assieme ai colleghi Maderni, Quadranti, Aldi, Caroni e Pamini analizza la situazione relativa ai prelievi in ambito previdenziale: se a Lunino su un patrimonio previdenziale di 2,5 milioni di franchi si pagano 379mila, a Sam Vittore solo 87'500
di Simona Genini, Cristina Maderni, Matteo Quadranti, Sabrina Aldi, Paolo Caroni, Paolo Pamini*
Iniziativa parlamentare elaborata
Già un anno fa’ il professor Vorpe, al primo convegno organizzato dalla SUPSI avente quale oggetto “la fiscalità del domani”, aveva tenuto una relazione inerente alle possibili riforme della Legge tributaria per rilanciare il Canton Ticino.
Anche pochi giorni or sono, quando si è tenuta la seconda edizione, da più relatori è stata ribadita la necessità di rendere il nostro Cantone più attrattivo anche dal punto di vista fiscale.
Uno dei temi trattati, dalla prima firmataria in campagna elettorale, aveva come oggetto i prelievi eccessivi in ambito di previdenza professionale. Ritenuto che la previdenza professionale ha il compito, assieme al primo pilastro (AVS/AI/PC), di consentire agli assicurati un adeguato mantenimento del tenore di vita, un prelievo fiscale eccessivo mina questo scopo.
Il professor Vorpe nel 2022 aveva proiettato un confronto tra i vari Cantoni.
Si evince che il Ticino è il Cantone fiscalmente più oneroso in Svizzera per quanto riguarda l’imposizione del prelievo di capitali previdenziali importanti. Questo induce contribuenti con averi previdenziali rilevanti a spostarsi in altri Cantoni pochi anni prima del pensionamento per evitare un prelievo eccessivo che minerebbe il mantenimento del loro tenore di vita, che è, lo si ricorda, l’obiettivo primario della LPP.
Nel raffronto intercantonale il Ticino ha notoriamente una fiscalità attenuata sui contribuenti con redditi modesti, e in quest’ambito non fa eccezione la situazione per i prelievi della previdenza; infatti, si posiziona al 9° rango per l’imposizione delle prestazioni in capitale di CHF 0.5 milioni. Risulta invece penalizzante la fiscalità del nostro Cantone per le altre categorie di reddito; infatti, si posiziona al 26° rango per le prestazioni in capitale superiori a CHF 1 milione.
Un esempio lampante è che un contribuente sposato che ritira un capitale previdenziale di CHF 2.5 milioni pagherebbe a Lumino (TI) CHF 379'311, mentre a pochi chilometri, a San Vittore (GR) CHF 87'500. Spostando il domicilio di pochi passi, il risparmio ammonta a CHF 291'811! È urgente quindi porre rimedio a questa situazione perché, oltre a evitare la fuga dei contribuenti, un adeguamento dell’imposizione dei capitali previdenziali potrebbe anche contribuire ad attrarne di nuovi (si pensi ad esempio ai molti confederati proprietari di residenze secondarie). Ci sono infatti, oggi, dei contribuenti che con il risparmio fiscale pensano di acquistare una residenza nei Grigioni, con la conseguenza di sottrarre gettito immediato (capitale della previdenza) e futuro (imposta reddito e sostanza) al nostro territorio.
L’intervento qui proposto mira ad allinearsi alla legge sull’imposta federale diretta (imposizione annua intera separata dagli altri redditi, applicando 1/5 dell’aliquota ordinaria sul reddito). Gli effetti sarebbero significativi a partire da un determinato capitale: per una prestazione in capitale di CHF 1’000'000 l’imposizione complessiva ammonterebbe a CHF 77’601 invece di CHF 142’221 il Canton Ticino passerebbe dal 26° posto al 7° rango nella speciale classifica intercantonale. Per una prestazione in capitale di CHF 2’000'000 l’imposizione complessiva (federale, cantonale e comunale) ammonterebbe a CHF 158’794 invece di CHF 393’905; il Canton Ticino passerebbe dal 26° posto al 10° rango nella speciale classifica intercantonale. Il minor gettito sarebbe compensato evitando la fuga di contribuenti e permettendo l’arrivo di nuovi.
La Legge tributaria del 21 giugno 1994 dovrà di conseguenza esser modificata calcolandola su un quinto della tariffa indicata nei capoversi relativi.
*deputati di vari partiti (PLR, Centro, Lega e UDC)