POLITICA E POTERE
Dopo la Camera di commercio anche l'AITI sostiene la riforma tributaria
"Si inserisce in uno schema di miglioramento della competitività fiscale del cantone e di sviluppo economico che serve infine a creare valore economico a favore della popolazione"
TiPress/Alessandro Crinari
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LUGANO - Dopo la Camera di commercio, anche l'Associazione industrie ticinesi prende posizione a favore della riforma tributaria varata ieri dal Governo.

"L’AITI saluta favorevolmente la proposta di riforma della legge tributaria cantonale presentata ieri dal Consiglio di Stato - si legge in una nota -. Questa riforma risponde fra l’altro alle richieste presentate da AITI al capitolo fiscale del suo Piano strategico per lo sviluppo economico del cantone Ticino denominato “Ticino 2032”, in particolare per quanto concerne la riduzione dell’aliquota massima d’imposta delle persone fisiche, la facilitazione della successione aziendale e la riduzione della fiscalità che grava sul capitale di previdenza.

La riforma della legge tributaria cantonale rappresenta il terzo capitolo dopo le riforme fiscali avviate nel 2018 e nel 2020, che fanno riferimento alla riduzione dell’aliquota sugli utili delle persone giuridiche al 5,5 % a partire dal 1.1.2025 e alla riforma fisco-sociale.
L’intervento sulla fiscalità che grava sul reddito è particolarmente importante perché anche in questo ambito il cantone Ticino si trova da tempo agli ultimi posti della classifica della competitività fiscale intercantonale.
Alla luce della recente votazione federale con la quale il popolo svizzero ha approvato l’adozione dei criteri fiscali dell’OCSE che prevedono l’applicazione di un’imposta minima globale del 15 %, si tratta per il Ticino di diventare concorrenziale, generando pertanto nuovo gettito fiscale, riducendo l’aliquota massima d’imposta quale misura per mantenere e attirare sul territorio imprenditori, investitori e dirigenti d’azienda.
Una scelta perfettamente logica perché da tempo si richiede al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio una strategia di sviluppo economico che permetta di creare e mantenere sul territorio attività economiche a valore aggiunto che sostengano gli attuali posti di lavoro e ne creino di nuovi, remunerati in maniera soddisfacente. La realizzazione di questa strategia richiede per forza di cose anche un ammodernamento della legge tributaria nel senso indicato dal Consiglio di Stato.
La riduzione dell’imposizione sulle successioni e donazioni ma in particolare la facilitazione della trasmissione dell’azienda al di fuori della cerchia familiare, ad esempio ai dipendenti, considera da un lato l’evoluzione della società e della famiglia e dall’altro lato interviene a ridurre gli ostacoli che oggi penalizzano o addirittura compromettono il passaggio dell’azienda a nuovi responsabili.
Per un Cantone fatto di piccole e medie imprese come il Ticino si tratta si tutelare il proprio tessuto aziendale e ridurre il numero delle aziende che di fatto vengono chiuse a causa di una fiscalità eccessiva che grava oggi sulle successioni aziendali.
AITI saluta infine con favore anche l’intervento atto a ridurre l’imposizione fiscale che grava sul capitale di previdenza. Nella situazione odierna, tanti contribuenti che dispongono di un capitale di previdenza mediamente elevato o elevato scelgono di domiciliarsi in un Cantone fiscalmente meno punitivo del Ticino, ciò che fa perdere al nostro Cantone preziosi contribuenti e attività. Il fatto però che plafonando l’onere fiscale massimo dell’imposizione delle prestazioni fiscali in capitale della previdenza al 3 %, la riduzione del gettito fiscale sia piuttosto limitata, significa che molti contribuenti in realtà lasciano il Ticino già prima di prelevare il capitale di previdenza. Un ulteriore elemento che giustifica dal nostro punto di vista un intervento per migliorare la fiscalità applicata alle persone fisiche.
Siamo consapevoli che la riforma della legge tributaria cantonale presentata dal Consiglio di Stato a livello politico e in Gran Consiglio troverà sia sostenitori sia avversari. Dal nostro punto di vista la riforma va approvata in quanto si inserisce in uno schema di miglioramento della competitività fiscale del cantone Ticino e di sviluppo economico che serve infine a creare valore economico a favore della popolazione. Non si tratta insomma di una riforma fine a sé stessa bensì un tassello importante di quella visione futura del cantone Ticino che la nostra organizzazione richiede da tempo.
D’altra parte, come evidenziato nel Piano strategico di AITI “Ticino 2032” sempre al capitolo fiscale, anche nell’ottica di raccogliere il consenso più ampio possibile attorno alla riforma della legge tributaria cantonale, il Consiglio di Stato farebbe forse bene a dare già sin d’ora segnali chiari all’indirizzo di prossime riforme per l’ammodernamento del sistema fiscale cantonale, che riguardano il ceto medio e le persone sole".

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