In seguito all’episodio di un giovane svizzero rapinato in centro a Como, il consigliere nazionale UDC interroga le Camere federali sull’opportunità di introdurre questa misura per smascherare coloro che dichiarano un’età falsa per evitare l’arresto
BERNA - Il 27 maggio scorso tre richiedenti l'asilo soggiornanti nella Confederazione sono stati arrestati a Como per aver rapinato un giovane svizzero nel pieno centro della città lariana. Da quanto riportato dai media, i tre erano in possesso di documenti e certificati rilasciati dalla Confederazione, attestanti che avevano 16 anni.
Le Autorità italiane, insospettite, hanno predisposto un esame auxologico, dal quale è emerso che in realtà sono tutti e tre maggiorenni, e di conseguenza sono stati arrestati.
Alla luce di questo episodio, il Consigliere nazionale dell’UDC Piero Marchesi ha inoltrato un’interrogazione al Consiglio federale, chiedendo quanto segue:
- Per i casi dove vi sono dei dubbi sulla reale età dei richiedenti l'asilo, le Autorità svizzere utilizzano il test auxologico?
- Se si, come mai per questi tre casi non è stato eseguito?
- Se no, perché, visto che è un sistema che permetterebbe di smascherare chi dichiara un’età falsa?