Il Centro ha lanciato da Airolo la campagna per le elezioni federali di ottobre. Nel mirino dei centristi la polarizzazione
AIROLO - Il Centro lancia la campagna elettorale per le prossime elezioni federali di ottobre. Due gli obbiettivi, uno in attacco e uno in difesa, uno proprietario e uno di ambizione: difendere il secondo seggio al Consiglio Nazionale e riconquistare il seggio agli Stati perso quattro anni fa con la mancata rielezione di Filippo Lombardi. E il messaggio politico lanciato ieri dai centristi ticinesi dal congresso di Airolo, è chiaro: alla Svizzera non fa bene l’iper polarizzazione tra destra e sinistra.
Il presidente Fiorenzo Dadò ha definito “epocale” la sfida delle prossime Federali, non solo per il suo partito ma anche “per la democrazia elvetica che sta subendo, sulla scia di quanto capita in tutto l’Occidente, i segnali inquietanti di un pericoloso imbarbarimento”. Una tendenza che, come riporta il Corriere del Ticino, per Dadò “sta conducendo una fetta sempre più ampia di cittadini a misconoscere i valori fondanti lasciatici in eredità dai nostri avi, i quali vacillano sotto i colpi di piccone del populismo denigratore e imbonitore proveniente sia da destra che da sinistra. Purtroppo è diventato un fatto normale dire tutto e il contrario di tutto, minando la fiducia dei cittadini nella politica e nelle istituzioni . Al Centro spetta dunque il compito di “arginare questa deriva promuovendo i valori della coerenza e della perseveranza, attraverso una politica chiara, comprensibile e concreta”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il frontman della campagna elettorale del Centro: quel Fabio Regazzi candidato sia al Consiglio Nazionale che agli Stati. Nella scorsa legislatura, nel 58% dei casi, i voti di Marco Chiesa e Marina Carobbio si sono annullati alla Camera Alta, ha ricordato Regazzi. “Dovrebbe essere chiaro a tutti - ha aggiunto - che così non si fanno gli interessi del nostro cantone”. Quindi, la stoccata: “Ne ho abbastanza dei teatrini inscenati da destra e sinistra, partiti che sono in Consiglio federale con due rappresentanti, che prediligono la politica urlata alla ricerca delle soluzioni”.