Il sindaco ha rotto gli indugi dando al PS la disponibilità a correre per un nuovo mandato da sindaco. "Vi è ancora del lavoro da fare in merito al processo aggregativo, poi bisogna fronteggiare l'aumento demografico"
BELLINZONA - Mario Branda ha rotto gli indugi: si ricandiderà come sindaco di Bellinzona. Il lavoro aggregativo non è ancora finito ed è convinto di poter dare un ulteriore contributo.
"Nel 2017 insieme ai colleghi Bersani, Calastri, Guidotti e agli altri sindaci del Bellinzonese mi ero impegnato per il progetto aggregativo. È un processo impegnativo che non si è esaurito quell’anno ma che ha richiesto e continua a richiedere parecchia attenzione. Oggi sono abbastanza contento dello sviluppo che sta conoscendo, ma vi è ancora del lavoro e penso di potervi contribuire", ha infatti detto a La Regione.
Pertanto, ha dato al suo partito, il PS, la disponibilità a essere ai nastri di partenza anche delle prossime elezioni, per un altro mandato in Municipio e da sindaco.
Non ci sarà solo l'aggregazione da completare: gli altri temi che vede prioritari sono far fronte a un aumento demografico che si è registrato a Bellinzona (un po' in controtendenza col resto del Cantone), puntando su una serie di servizi in particolar modo per le famiglie, oltre allo sviluppo della mobilità lenta con i percorsi ciclopedonali e gli spazi pubblici, il verde e la biodiversità, l’approvvigionamento energetico.
Branda sogna, fra una decina d'anni, anche quindici, un con grande comune con "una golena che sarà il vero parco dei bellinzonesi e con un grande giardino in centro, nel Quartiere Officine. Attorno avremo una piccola Silicon Valley della ricerca biomedica". Per aiutare a realizzarlo, è pronto a chiedere ancora fiducia agli elettori.