Il sindaco nel suo discorso del primo dell'anno ha tracciato una sorta di bilancio del suo mandato: "Auspico un anno all'insegna della solidarietà, che vuol dire anche mettersi a disposizione della vita civile e politica, per il bene di tutti"
LOCARNO - Quello odierno è stato sicuramente un discorso del primo dell'anno particolarmente sentito per Alain Scherrer, poichè è l'ultimo da sindaco di Locarno. Ha già annunciato infatti che non si ricandiderà ad aprile e oltre ai tradizionali auguri ha colto l'occasione per un saluto, inviando messaggi di amore per la città e auspicando dei politici che mettano cuore e non solo calcolo nell'attività cittadina, un chiaro invito ai suoi successori.
Si è chiesto, in apertura di orazione, se ha agito bene o male durante il suo operato da sindaco, dicendo poi che non tocca a lui giudicare bensì ai cittadini, sostenendo di aver sicuramente fatto degli errori ma di aver al contempo trovato delle soluzioni concrete per delle problematiche. Ha sottolineato "il bene che voglio e che mi ha trasmesso questa città. Le gioie sono state parecchie e le conservo dentro di me, non per dipingere tutto di rosa, per trasformare tutto in lode perenne, ma per essere giusto nei miei confronti, accettare la positività che relega in secondo piano, senza cancellarla, la negatività, anche i conflitti personali, per non avere rancori inutili e oscurità perniciose. E poi sono riconoscente nei confronti di tutte le persone che mi hanno dato una mano in questi anni per costruire, rimpiazzare, restaurare, che mi hanno incoraggiato, ispirato, entusiasmato, le persone che mi hanno criticato per permettermi d’agire meglio, anche quelle che mi hanno ingiustamente attaccato, perché mi hanno insegnato, nelle incrinature dolorose, a procedere con una certa umiltà".
"C’è sempre il pericolo dell’abuso del potere, che suggerisce un certo senso di potenza, cui bisogna dichiarare una guerra spietata se si accetta di assumere una responsabilità politica e civile", ha aggiunto, citando poi l'angosciante situazione internazionale e auspicando un anno all'insegna della solidarieta, dove per essa si intende "avere il coraggio di aiutare una persona in difficoltà a passare l’aspirapolvere in casa sua o fornire di merce adeguata le mense per chi non ha di che sbarcare il lunario, ma è anche mettere le proprie forze a disposizione della vita civile e politica, sapendo pertinentemente che, quando ci si mette a disposizione, non ci si può riposare quando si vorrebbe, non si può essere liberi di agire come un cittadino qualsiasi, non si possono ignorare i contatti e i colloqui, anche quando sono penosi e complessi, non si può rimandare al domani quello che deve essere deciso oggi per il bene di tutti. È solidarietà, poiché lo scopo finale è, appunto, il bene di tutti i cittadini, a cominciare da quelli che hanno più bisogno di cure, di attenzioni, di affetto".
Insomma, quello di Scherrer è un chiaro riferimento alla politica e alle responsabilità da affrontare e da mettere in conto quando si prende una carica come quella che ha ricoperto per tanti anni e che lascerà a aprile. Infatti, nel finale, ha specificato come "la politica è troppo spesso calcolo, finanze, gas, acqua e luce", auspicando che diventi "un po' più "affetto". Donne e uomini coraggiosi, entusiasti, che sapete compatire ed empatizzare, fatevi avanti: c’è posto, nella politica locarnese, per uomini e donne che hanno cuore", la sua conclusione, prima di ringraziare i colleghi di Municipio, l’Ente per le Iniziative del Locarnese e i Servizi della Città, Fabio Polverini e gli Spazzacamini, i musicisti e molti altri ancora.
"Auguro a tutta la Città un Nuovo Anno pieno di slanci, di novità, di aperture, di problemi risolti, di speranza ... e di tanto affetto", ha poi salutato.