Ha commosso e fatto riflettere molti la testimonianza del capogruppo PS, che ha raccontato la sua depressione. Un messaggio carico di generosità e di speranza
MELIDE - “È come un’ombra che ti cammina sempre accanto”. Usa questa metafora Ivo Durisch per definire la depressione, la malattia con la quale ha dovuto più volte fare i conti nella sua vita. Ha commosso e fatto riflettere molti la testimonianza del capogruppo del PS in Gran Consiglio, andata in onda ieri sera su TeleTicino all’interno di Detto tra noi (clicca qui per rivederla). Una testimonianza coraggiosa ma soprattutto generosa, fatta da Durisch con la precisa volontà di mandare un messaggio di speranza e di solidarietà ai molti ticinesi che vivono della stessa condizione.
Nel 2018 Ivo Durisch rinunciò alla corsa al Consiglio di Stato per motivi di salute. Ed è questo lo spunto con il quale l’esponente socialista è entrato in argomento nel corso dell’intervista: “Ci sono stati dei momenti depressivi nella mia vita. Quello è stato uno di quei momenti. Si tratta di una vera malattia, fisiologica, seppur con origini emotive. Ed è pesante. Ma si riesce ad uscirne, ed è questo il messaggio che voglio mandare a chi ci ascolta e ne soffre. Ci vuole tempo. Magari devi aspettare un anno e mezzo per tirartene fuori, però si riesce”.
“La depressione - ha aggiunto il capogruppo PS - è una malattia che ti toglie delle cose, dei pezzi, che fanno fatica a ritornare. Avevo delle passioni che sono sparite come l’arrampicata, la pittura e la lettura. È una cosa brutta. Sembra una scusa dare la colpa alla depressione, ma è la realtà”.
Si può uscire dalle fasi acute della malattia, ma la depressione è come un sottofondo, una sorta di onda nera che di tanto in tanto può tornare a montare e a manifestarsi con violenza: “È ciclica ed è terribile da questo punto di vista. Dalla mia esperienza se si chiede troppo a se stessi, se c’è troppo stress, se ci sono incertezze, anche economiche, tutto questo può contribuire negativamente. C’è anche a mio avviso una certa periodicità temporale”. Ma Ivo Durisch ha imparato a tenerla a bada? “Non so se ho imparato a gestirla. È un’ombra che ti cammina sempre a fianco”.