Sfida tra 12 candidati al Municipio in vista delle elezioni comunali di aprile. Ecco temi e ospiti
“Locarno, regina o Cenerentola?”. Questa sera a Matrioska sfida tra 12 candidati al Municipio in vista delle elezioni comunali del 14 aprile. Molti i temi che occupano l’agenda politica e preoccupano coloro che nei prossimi quattro anni dovranno amministrare la Città. Primo tra tutti la fragilità del substrato fiscale: Locarno (dati 2019) ha un gettito pro capite di poco superiore ai 3’000 franchi, la metà di Lugano, molto meno di Chiasso e Mendrisio. Il più basso in assoluto in confronto agli altri comuni della Regione.
E la situazione rischia di precipitare - costringendo il Municipio ad alzare il moltiplicatore dal 90 al 100 per cento - a causa degli effetti che la riforma approvata dal Gran Consiglio avrà sui gettiti comunali. Una riforma che dovrà però passare, in giugno, sotto le forche caudine della votazione popolare.
Intanto il Cantone scarica compiti e costi sui Comuni: “Solo nel 2024 gli oneri supplementari ammonteranno a circa 1,8 milioni, parliamo di case anziani, trasporti e cure a domicilio…” (Davide Giovannacci dixit). E il Comune, un po’ come tutti i comuni ticinesi, rischia di diventare “uno sportello amministrativo del Cantone” (Giuseppe Cotti dixit).
In più, Locarno, come tutti i ‘Comuni polo’ ha l’ingrato e oneroso compito di garantire servizi a vantaggio dell’intera regione, con vicini e confinanti che gongolano per i risultati finanziari. E qui, in visione 2025, ci si interroga anche se introdurre oppure no il moltiplicatore differenziato tra contribuenti fisici e giuridici…
Altro dato rilevante: il prossimo Municipio non potrà più contare sull’esperienza di tre politici di lungo corso. A partire dal sindaco Alain Scherrer. Nelle foto di rito del 14 aprile non ci saranno nemmeno più il suo collega di partito Davide Giovannacci, che ha gestito in questi anni le finanze, e il vicesindaco del Centro Giuseppe Cotti.
La sfida tra i partiti è aperta: se per la prossima guida del Comune è in pole position il municipale Nicola Pini, che gioca il ruolo di Max Verstappen, indiziato dell’ennesimo trionfo in Formula 1, la domanda è se con un solo candidato ‘uscente’ il PLR riuscirà a mantenere i suoi 3 seggi.
E il Centro riuscirà a riconquistare il secondo perso nel 2021? E che esisto avrà la sfida a sinistra, con la candidatura dell’ex municipale Bruno Cereghetti in corsa con Avanti e Ticino&Lavoro? Insomma, a Locarno gli elementi di sfida non mancano.
E nella prossima legislatura si riuscirà finalmente a combinare qualcosa sul fronte aggregazioni? Claudio Franscella, candidato del Centro, sostiene che si debba iniziare dal matrimonio con Losone, ma per Cereghetti sarebbe un devastante errore strategico.
Molti punti interrogativi rimangono sui grandi progetti pubblici e sulle scelte urbanistiche: Piazza Grande, Palazzetto Fevi, pedonalizzazione di Città Vecchia, futuro del quartiere dell’ex Macello – case popolari o di alto standing? -. Mentre la Rotonda di piazza Castello rimane un desolante spazio vuoto per buona parte dell’anno, in attesa di qualche idea folgorante.
E veniamo agli ospiti di Marco Bazzi, protagonisti di un dibattito diviso in tre parti, con inizio alle 19,30 e termine alle 21: Nicola Pini, Bruno Buzzini, Yvonne Cotti Ballestra, Ariele De Stephanis, Elena Zaccheo, Pierluigi Zanchi, Claudio Franscella, Francesco Albi, Mauro Silacci, Nancy Lunghi, Andrea Giudici e Bruno Cereghetti.