Il consigliere nazionale: “Segnali positivi dal Parlamento alla luce di una situazione sempre più preoccupante”
di Giorgio Fonio *
Il secondo barometro svizzero delle famiglie pubblicato lo scorso 14 marzo, basato sull’anno 2021, mette in luce una situazione economica estremamente precaria. Il dato presentato genera sconforto e preoccupazione, poiché indica che una famiglia su quattro rinuncia ad avere figli. A questo si aggiunge il fatto che in Svizzera, per il 52% delle famiglie il reddito è appena sufficiente o non affatto sufficiente, e che il 49% di quest’ultime dovrebbe aumentare la percentuale lavorativa per far fronte alle spese. Ticino e Romandia risultano essere i Cantoni più fragili.
Un dato che non stupisce per il Ticino, considerata la pressione verso il basso dei salari. Una pressione confermata anche dalla rilevazione dei salari pubblicata negli scorsi giorni, che attesta una differenza importante tra il nostro Cantone e il resto della Svizzera: il salario mediano lordo in Svizzera era di 6'788 franchi, mentre in Ticino non superava 5'590 franchi.
Ritengo quindi che la decisione presa durante la sessione straordinaria del Consiglio Nazionale, dello scorso 14 marzo dedicata, appunto, alla “Povertà in Svizzera”, in cui si è deciso di dare seguito a una mozione che chiede di proseguire oltre il 2024 il lavoro definito nel “Programma nazionale di prevenzione e lotta contro la povertà”, sia da salutare in modo estremamente positivo. Il Parlamento, giustamente, non ha ignorato il fatto che nel 2021 nel nostro paese 745'000 persone (l’8.7% della popolazione!) vivevano al di sotto della soglia di povertà.
* consigliere nazionale Il Centro