Dopo la sconfitta subita nel referendum, il sindacato vuole riprovarci. Ghisletta: "Stavolta sarà diverso". Ma nel 2025 la legge decadrà da sola. Riusciremo a votare?
BELLINZONA - Contro il decreto Morisoli si raccolgono nuovamente le firme e (forse) si rivoterà. La VPOD ha infatti deciso di lanciare un'iniziativa popolare per cancellare il famigerato corsetto finanziario che mira, entro il 2025, al pareggio dei conti, imponendo a Governo e Parlamento di farlo attraverso il contenimento della spesa e senza aumento delle entrate o riversamento di oneri sui comuni. La notizia è stata anticipata questa mattina dalla Regione.
A promuovere la raccolta firme è lo stesso sindacato che aveva lanciato il referendum, perso, nel 2022: il popolo approvò il decreto Morisoli con il 57% dei voti. Ma questa volta, dice il segretario Raoul Ghisletta, la musica sarà diversa: "Ho l’impressione, se non la certezza, che se la popolazione rivotasse oggi, verrebbe respinto. E questo alla prova dei fatti. Verrebbe respinto per le pesanti conseguenze che i tagli decisi avranno su importanti servizi ai cittadini".
Calma, però, perché mica è detto che si riuscirà a votare. Il Decreto, infatti, scade nel 2025, cioè con il prossimo consuntivo. Ed è proprio questo "dettaglio" che, nelle scorse settimane, quando si era ventilata la possibilità di un'iniziativa popolare, aveva fatto levare voci scettiche sulla proposta anche nell'area sindacale e della sinistra. Da qui, forse, l'assenza tra i promotori di altre sigle sindacali e di personalità politiche di spicco dell'area rossoverde.
Un'obbiezione che il quotidiano bellinzonese ha rivolto a Ghisletta, che così risponde: "Intanto si è in attesa del Preventivo 2025 del Cantone, con la manovra bis di tagli preannunciata dal Consiglio di Stato. E che si prospetta, stando al governo, più dolorosa della prima. Occorre allora mantenere alta la pressione affinché non si ripeta lo scellerato esercizio contabile. Se riuscisse l’iniziativa popolare che abbiamo lanciato e ci fosse la necessaria volontà politica in parlamento, cittadine e cittadini ticinesi potrebbero esprimersi nuovamente su quel decreto a ottobre o a novembre ancora di quest’anno". La raccolta firme, scattata oggi, dovrà concludersi entro il 10 luglio: serviranno 7'000 firme.
"Quella del Decreto Morisoli - conclude Ghisletta - è l’operazione finanziaria, ritengo, più indecente mai fatta in questo cantone".