La sezione giovanile dei democentristi auspica che la manifestazione di questa sera all'USI, organizzata dai molinari, venga interrotta se disturbasse la attività accademiche. "In caso di vandalismi o occupazione, si intervenga"
LUGANO - Le proteste pro Palestina sono ormai attualità da un po' di tempo nelle università svizzere e oggi approderanno anche all'USI di Lugano. La manifestazione è organizzata dal collettivo SOA il Molino e non avrebbe nulla a che fare con gli studenti dell'Università. La direzione è comunque pronta a far intervenire, se ci fosse bisogno, le forze dell'ordine. I Giovani UDC in una nota hanno chiesto proprio la presenza, se tutto degenerasse, della Polizia, attaccando duramente quelli che definiscono "estremisti di sinistra" e sottolineando il ruolo che a loro avviso hanno partiti di sinistra come le sezioni giovanili di PS e Verdi.
I Giovani UDC "condannano le occupazioni delle università e si aspettano che all'interno dell'Usi non venga tollerato alcun antisemitismo", con l'auspicio che se le manifestazioni dovessero "disturbare in qualche modo le attività educative e di ricerca", queste vanno "interrotte immediatamente anche con il sostegno della polizia, se necessario". Gli agenti dovrebbero essere pronti a intervenire anche in caso di vandalismi o se "le manifestazioni dovessero trasformarsi in un'occupazione dell'USI", ipotesi in cui chiedono anche "delle conseguenze disciplinari da parte dell'ateneo nei confronti di tutti gli studenti coinvolti". La Rettrice ha spiegato, come detto, che gli universitari luganesi non sono coinvolti nell'organizzazione della serata.
La sezione giovanile democentrista non ha dubbi su chi siano i responsabili delle occupazioni che stanno interessando tutta la Svizzera e puntano il dito contro quelli che definiscono "estremisti di sinistra". "Naturalmente anche in Ticino gli estremisti di sinistra, noti per innumerevoli atti di vandalismo e per le molte occupazioni di edifici nel luganese, spalleggiati dai partiti giovanili del PS, dei Verdi e del PC, si sentono in dovere di organizzare attività e manifestazioni apparentemente a sostegno della popolazione civile palestinese. In realtà ci si può aspettare che vengano fatte le stesse richieste e che verrà sostenuta e diffusa la stessa propaganda antisemita, come negli altri atenei svizzeri", affermano, sostenendo che a Ginevra, Losanna, Berna, Zurigo, Basilea, Friburgo e Neuchâtel, si sia vista "la brutta faccia dell'antisemitismo".
"Organizzazioni estremiste di sinistra e islamiste, con il sostegno attivo dei partiti giovanili del PS e dei Verdi, hanno occupato illegalmente gli atenei, copiando dagli eventi accaduti nelle università americane e chiedendo alle direzioni di interrompere le relazioni con le università israeliane", ribadiscono.
Infine si sbilanciano sulla loro visione della situazione internazionale. "Frasi come 'From the River to the Sea, Palestine will be free', vengono pronunciate esprimendo simpatia per gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, che mirano proprio alla distruzione di Israele e allo sterminio della popolazione ebraica. Inoltre, anziché condannare gli atti di Hamas, gli occupanti accusano Israele di commettere un genocidio nei confronti dei palestinesi. Forse è necessario ricordare che le operazioni militari di Israele sono soltanto un atto di autodifesa per impedire un vero genocidio nei confronti della popolazione non musulmana".