POLITICA E POTERE
Presidio contro l'Orchestra di Israele al LAC, i giovani UDC: "Intolleranza antisemita"
Il presidente Diego Baratti: "Un episodio di gravità inaudita, soprattutto perché avvenuto in coincidenza con la Giornata della Memoria"
TiPress/Pablo Gianinazzi

LUGANO - In una presa di posizione dal titolo "Contro la cancel culture dei movimenti antisemiti Lugano", firmato da Diego Baratti, i Giovani UDC condannano "con estrema fermezza gli episodi avvenuti fuori dal LAC in occasione del concerto della rinomata Israel Philharmonic Orchestra in vista della Giornata della Memoria".

Questa manifestazione, si legge nella nota, "rappresenta un episodio di gravità inaudita, soprattutto perché avvenuto in coincidenza con la Giornata della Memoria. È inaccettabile che proprio in questa ricorrenza, dedicata al ricordo delle vittime della Shoah e alla riflessione sugli orrori del passato, si siano verificati episodi di intolleranza e atteggiamenti antisemiti. Come Giovani UDC, ribadiamo che la libertà di espressione è uno dei valori fondamentali della nostra democrazia. Tuttavia, dobbiamo constatare con sgomento che oggi questa libertà viene minacciata proprio da chi si dichiara paladino di giustizia sociale e cultura.

Non possiamo tollerare che un gruppo di individui, agendo con violenza verbale e comportamenti distruttivi, tenti di imporre il pensiero unico, cercando di soffocare ogni opinione diversa dalla propria.

Assurdo che intolleranza e antisemitismo provengano dalla sinistra

È particolarmente assurdo e ipocrita che questi comportamenti provengano da gruppi di sinistra, che si presentano come difensori della tolleranza e dell’inclusione.

Proprio questi stessi ambienti, che dovrebbero promuovere il rispetto e il dialogo, finiscono invece per alimentare divisioni, intolleranza e persino atteggiamenti antisemiti, come quelli visti durante questa manifestazione. Questo dimostra come la sinistra, ormai da tempo, sia diventata promotrice di una cultura che non tollera la diversità di opinioni, ma si arroga il diritto di decidere cosa sia giusto e cosa debba essere censurato.

Un’offesa alla memoria e alla cultura

La coincidenza con la Giornata della Memoria rende l’accaduto ancora più grave. Utilizzare un momento dedicato al ricordo delle vittime della Shoah per diffondere odio è un insulto non solo alla memoria delle vittime, ma anche ai valori di rispetto e riflessione che questa giornata rappresenta. È evidente che chi si lamenta della "mancanza di cultura" in realtà promuove solo una "cultura del pensiero unico", dove esiste una sola verità accettabile e ogni altra opinione deve essere distrutta.

Basta con la cancel culture e l’ipocrisia

Le scritte e le urla violente come "Vergogna, fascisti assassini" contro il pacifico pubblico, colpevole solo di voler ascoltare il concerto, non fanno altro che confermare come la cancel culture stia prendendo piede anche in Ticino. La volontà di censurare, di attaccare e di distruggere non è segno di forza morale o intellettuale, ma il sintomo di una società che sta perdendo i suoi valori democratici. Questi episodi dimostrano come il pensiero unico sia diventato una dittatura ideologica, alimentata da chi si professa tollerante ma è in realtà intollerante verso tutto ciò che non rientra nel proprio schema ideologico.

No ad atteggiamenti antisemiti e intolleranti in città

Chiediamo con fermezza che la città di Lugano non tolleri più manifestazioni di questo tipo, specialmente quando assumono toni antisemiti, distruttivi e violenti. Non è accettabile che episodi di questa gravità, che minano la convivenza civile e il dialogo democratico, trovino spazio nella nostra città".

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