Una vera debacle per il progetto promosso dal Dipartimento di Norman Gobbi e una vittoria schiacciante per chi ha promosso e sostenuto il referendum: UDC in primo luogo
BELLINZONA - I ticinesi hanno respinto l'acquisto dello stabile EFG, che avrebbe dovuto ospitare la Cittadella della giustizia, mentre hanno detto "sì" alla riforma fiscale e alle misure di compensazione per le rendite pensionistiche dell'Istituto di previdenza cantonale.
È stata una sonora bocciatura quella uscita oggi dalle urne per il nuovo palazzo di giustizia, che il Governo intendeva realizzare nello stabile progettato dall’architetto Mario Botta: 59,5% di no e solo 40,5% di sì. Perfino a Lugano il progetto è stato affossato, seppure con una maggioranza minore (52%) rispetto agli altri centri urbani. A Mendrisio i no sono stati il 58%, mentre a Locarno, Bellinzona e Chiasso la bocciatura è stata ancora più netta, attorno al 64%. Una vera debacle per il progetto promosso dal Dipartimento di Norman Gobbi e una vittoria schiacciante per chi ha promosso e sostenuto il referendum: UDC in primo luogo, che ha raccolto il sostegno di Avanti, Verdi ed MPS. Ma anche i partiti erano divisi. Pochissimi sono stati i comuni dove i sì sono prevalsi, tutti nel Sottoceneri.
La riforma fiscale è stata invece approvata con quasi il 57% di favorevoli. Gli elettori hanno anche detto sì, ma con una strettissima maggioranza (solo 50,5%), alle misure per le rendite degli affiliati alla Cassa pensioni.
Per quanto concerne gli oggetti a livello federale, in Ticino hanno prevalso i "sì" per le due iniziative sui premi di cassa malati e la Legge sull'energia. Respinta, invece, l'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica”.