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10.08.2024 - 18:440
Aggiornamento: 14.08.2024 - 12:02

Inchiesta su Eolo Alberti, ecco i primi dettagli sulle presunte malversazioni

In attesa della decisione sull'arresto chiesto da Chiara Borelli, emerge che i reati sarebbero legati a travasi di denaro dalla società che dirigeva prima di entrare nel CdA dell'Ente ospedaliero

di Marco Bazzi

In queste ore il giudice dei provvedimenti coercitivi Paolo Bordoli deciderà se confermare la richiesta di detenzione preventiva formulata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli nei confronti di Eolo Alberti. Intanto, stando alla nostra ricostruzione, emergono i primi dettagli sulle presunte malversazioni di cui il sindaco di Bioggio, 65 anni, difeso dall’avvocato Pierluigi Pasi, sarebbe accusato.

Facciamo un passo indietro. Quando, nel novembre dello scorso anno, Alberti venne nominato dal Consiglio di Stato membro del Consiglio di amministrazione dell’Ente Ospedaliero formalizzò – citiamo dal comunicato stampa del Governo – “l’intenzione di rinunciare al mandato parlamentare”. Alberti aveva nel frattempo rassegnato le dimissioni dalla funzione di direttore amministrativo della società Hospita Suisse che garantiva prestazioni sanitarie, in particolare di anestesia, alle cliniche Ars Medica e Sant’Anna. Nel comunicato del Governo veniva inoltre precisato che Alberti aveva ceduto le quote azionarie che deteneva per evitare conflitti di interesse.

Ora, le malversazioni sarebbero proprio legate a ingenti flussi di denaro (si parla di alcune centinaia di migliaia di franchi) che sarebbero usciti da Hospita Suisse e dirottate verso una seconda società, una immobiliare che sta costruendo un centro commerciale a Bioggio. Società nella quale Alberti però formalmente non figura. Ma questa non sarebbe l’unica società coinvolta nelle operazioni finite sotto la lente del Ministero pubblico.

Resta da capire quanti dei soldi usciti da Hospita siano poi stati rimessi nella società. Una società fiorente dal profilo della cifra d’affari, con una cinquantina di dipendenti tra medici e personale sanitario e un fatturato di diversi milioni di franchi.

Fatto sta che, a un certo punto, come detto, Alberti cede le sue quote azionarie a un socio che già faceva parte della Hospita e il contabile della società – la seconda persona indagata - diventa amministratore unico.

Non è tutto: in giugno la società ha licenziato tutti i dipendenti. Parte di loro sono stati assunti dalle cliniche del gruppo Ars Medica, altri stanno cercando nuove soluzioni professionali. Ovviamente, trattandosi di un licenziamento collettivo, ci saranno anche problemi legati al diritto del lavoro. E tra le fattispecie da chiarire c’è anche quella degli oneri sociali, che sarebbero stati versati, ma con parecchio ritardo. Queste sono le prime indiscrezioni che filtrano sul caso che in Ticino ha suscitato molto clamore, proprio per la figura politica che Alberti rappresenta: sindaco di Bioggio, ex deputato leghista e membro dei vertici dell’Ente ospedaliero. L’inchiesta si preannuncia complessa e proprio per evitare il rischio di inquinamento delle prove, la procuratrice Borelli ha chiesto l’arresto dei due indagati.

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