CRONACA
Discriminati al bar e gavettoni per strada. Diego Baratti: "La nostra colpa? Essere UDC".
Il presidente dei giovani UDC racconta la disavventura vissuta sabato a Basilea. "Ci hanno detto che non servivano gente come noi"

BASILEA – Quello di ieri è stato un sabato indigesto per Diego Baratti e tanti altri giovani appartenenti al movimento giovanile dell’UDC. C’è dispiacere, rabbia e incredulità nelle parole di Baratti. “Una cosa così non mi era mai successa”, scrive su Facebook. Ma andiamo con ordine.

Baratti e soci erano a Basilea per prendere parte all’assemblea dei giovani UDC. “Una volta finita l’assemblea – racconta a Liberatv –, siamo andati in un bar a bere qualcosa sulle rive del Reno. Eravamo una ventina di persone. Dopo aver comandato, il barista riconosce uno di noi e chiede a quale gruppo apparteniamo”. Risposta scontata. Meno scontata la reazione che ha avuto il barista. “Ci ho detto di andarcene e che non ci avrebbe servito in quanto membri dell’UDC”. Ma non è finita qui.

“Più tardi, sempre a Basilea, camminando tranquillamente per la città, alcuni passanti ci riconoscono e ci hanno gettato dei gavettoni d’acqua. La nostra colpa? Essere UDC. Questa è la tolleranza che regna nelle città d’area rosso-verde. Non si può rimanere in silenzio davanti a questi fatti”.

“Io una società così non la voglio. Non mi sono mai permesso di aggredire qualcuno o di non parlare con qualcuno solo a causa del suo orientamento politico. È questa la tolleranza tanto paventata dalla sinistra?”.

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