In occasione dell'apertura dell'anno giudiziario i due ministri leghisti hanno preso la parola, confermando l'anticipazione del Mattino
BELLINZONA - Tutto secondo copione. Dopo l'annuncio di ieri dalla prima pagina del Mattino Della Domenica, questa mattina all'inaugurazione dell'Anno giudiziario, Norman Gobbi e Claudio Zali hanno confermato l'intenzione di scambiarsi i Dipartimenti. Lggendo le loro parole, Zali e Gobbi sembrano avere pochi dubbi sul fatto che una maggioranza del Governo possa in qualche modo opporsi all'arrocco leghista.
"Ho annunciato con il collega Claudio Zali - ha detto l'attuale direttore del DI, nel discorso riportato da La Regione - l'intenzione di scambiarci i Dipartimenti, perché era arrivato il momento di aprirsi a nuove sfide. Questo Cantone ha bisogno di ossigeno nuovo e stimoli diversi, la comfort zone è calda e rassicurante, ma troppo a lungo spegne l'energia necessaria per essere positivi e competitivi".
Per Gobbi "il cambiamento anche di mentalità non è una minaccia, ma un'opportunità preziosa per affrontare le sfide di oggi. Serve un pensiero connesso, interdisciplinare per guardare lontano. Sono il più longevo ministro della giustizia della storia del Canton Ticino, ma sento più che mai sia arrivato il momento di aprire una nuova pagina".
Dal palco è intervenuto anche il probabile futuro ministro della Giustizia ticinese: "Sono felice di essere a casa, anche se non avrei mai pensato in vita mia di tenere un'allocuzione su questo palco. Di solito ero dall'altro lato ad ascoltare. Ma da alcuni mesi covava questa idea di cambiamento, e noi abbiamo ritenuto giusto e rispettoso per le vostre persone e funzioni annunciarlo e ribadirlo all'apertura dell'Anno giudiziario"
"Non ho tutta la fiducia del collega nel dialogo tra poteri istituzionali – ha concluso Zali –, ma da quando questo cambiamento di Dipartimenti sarà effettivo mi porrò come persona che vuole dialogare con il potere giudiziario, avendolo vissuto dall'interno avverto che è il momento delle riforme".
E la prima è già chiarissima nella mente di Zali: "Spoliticizzare per quanto possibile il processo di nomina dei magistrati, nel tempo che rimane in questa legislatura proporrò un messaggio in questa direzione che il governo sottoporrà al parlamento: che lo approvi, è un altro discorso. Ma io avrò la coscienza a posto, anche nell'interesse della magistratura e della giustizia".
In tarda mattinata è atteso anche un comunicato stampa della Lega dei ticinesi, ma tutti gli occhi sono puntati sulla seduta del Consiglio di Stato di mercoledì, quando il Governo sarà chiamato a chinarsi sulla questione. O almeno così dovrebbe essere.