ANALISI
La passerella di Christo spopola sul lago d'Iseo. Lezione: solo con grandi idee e creatività si rilancia il turismo. Ma noi ci piangiamo addosso. Lo scrittore Andrea Vitali: "Sfatiamo la diceria che il lago sarebbe regno di una paralisi del tempo, dei cos
Oltre 40'000 visitatori al giorno per l'opera effimera dell'artista. Un indotto stimato in 50 milioni di euro in due settimane. E noi? Ci perdiamo tra lamentele e polemichette da quartiere. NEL VIDEO, LA WEB CAM IN TEMPO REALE
di Marco Bazzi

Gli operatori turistici del lago di Iseo, in provincia di Brescia, han fatto un terno al lotto e han già messo in cascina il fieno per tutta la stagione. L’opera effimera realizzata dall’artista Christo, The Floating Piers, ha acceso su quella regione i riflettori di mezzo mondo e si calcola che in un paio di settimane porterà un indotto di circa 50 milioni di euro, 3 in media al giorno distribuiti tra ristoranti, negozi e alberghi della zona. Si calcola che i visitatori (e il pienone di questi primi giorni conferma le previsioni) saranno in media oltre 40'000 al giorno.

Il pontile galleggiante, inaugurato il 18 giugno è percorribile a piedi fino al 3 luglio, 24 ore su 24. Collega Sulzano con Monte Isola (la più grande isola lacustre d'Europa) e l'isola privata di San Paolo. Lungo oltre 3 chilometri, largo 16 metri e alto 50 centimetri,  ancorato ovviamente al fondale, è composto da 200mila cubi di polietilene e ricoperto da 70mila metri quadrati di stoffa gialla. Per la cronaca, Christo Vladimirov Yavachev è un artista bulgaro naturalizzato americano ed è tra i maggiori esponenti della “land art”.

L’opera è costata 15milioni di euro, pagati interamente dall'artista, che recupererà la cifra guadagnandoci con disegni e bozzetti messi in vendita a mezzo milione di euro l’uno. Provincia di Brescia, comuni e Regione Lombardia hanno sborsato da parte loro 3 milioni di euro per il potenziamento dei servizi. Ma l’indotto stimato è, come detto, nettamente superiore ai costi.

È chiaro: non si può chiedere a Christo di fare qualcosa di simile anche sui nostri laghi o sulle nostre montagne. Perché cosa fare e dove farlo lo decide sempre lui. Anche se si potrebbe tentare di convincerlo… Ed è anche chiaro che l’operazione sul lago di Iseo ha risonanza internazionale perché porta la firma dell’artista.

Ma il clamoroso successo di quest’opera effimera che è diventata una formidabile operazione di marketing (con immaginabili ricadute anche future) per una regione lacustre non molto dissimile dalla nostra dovrebbe far riflettere gli operatori turistici ticinesi, troppo impegnati a lamentarsi per il franco forte, la concorrenza di località esotiche e, negli ultimi giorni, anche per l’imminente entrata in vigore della legge anti-burqa. E se piove, avanti con le geremiadi sul clima inclemente.

Noi, nel frattempo, continuiamo ad andare avanti con i nostri ‘cliché’, alcuni decisamente sbiaditi, con le solite manifestazioni che si ripetono anno dopo anno. Alcune delle quali sono in chiaro declino e sopravvivono a stento all’agonia. Per carità, sono importanti anche loro… ma idee nuove e creatività poche. Troppo poche per un turismo che in una regione come il Ticino ha assoluto bisogno di rilancio. L’opera di Christo dimostra che se si fa qualcosa di straordinario la gente arriva a frotte.

Chiaro: il costo del Floating Piers è altissimo ma non dimentichiamoci che portare a Lugano una tappa della Formula E sarebbe costato (e costerà se la gara si farà il prossimo anno) qualcosa come 13 milioni di franchi! E non dimentichiamoci che il Ticino ha speso mezzo milione solo per avere ospite ad Ascona la Nazionale tedesca di calcio. Con ricadute che alcuni stimano in prospettiva importanti, altri irrilevanti.

E di soldi, per la propaganda turistica, e per tenere in piedi i vari enti, regionali e cantonali, ne spendiamo tanti, ma tanti, ogni anno.

Non è difficile immaginare, se ci si volesse ispirare al lago d’Iseo, l’impatto turistico che potrebbe avere un pontile galleggiante simile a quello realizzato da Christo, che colleghi Ascona alle Isole di Brissago. O che disegni una lunga passeggiata sull’acqua lungo le rive di uno dei nostri due laghi. Fattibile? Non fattibile?

Mesi fa Rocco Cattaneo aveva proposto una pista ciclabile tra Lugano e Mendrisio che scorra in parte lungo la riva del Ceresio. L’idea fu apprezzata dal ministro Claudio Zali, ma è rimasta, per ora un’idea.

Mentre noi riflettiamo e pensiamo il mondo corre. E i nostri laghi, il nostro turismo, hanno bisogno urgentemente di qualcosa di nuovo, di una scossa, di idee creative. C’è gente pagata per tirarle fuori dal cilindro. Non possiamo permetterci di perderci nelle polemichette da quartiere (fatte salve le sacrosante proteste) tipo quella sul ‘villaggetto’ degli Europei a Lugano. E, con tutto il rispetto per chi ci crede, non riteniamo affatto che agganciarsi a manifestazioni sportive internazionali ma di secondo piano, come X-Cat e Formula E, possa ribaltare le sorti del nostro turismo e della nostra economia.

Chiudiamo con le intelligenti riflessioni che lo scrittore comasco Andrea Vitali ha pubblicato sul Corriere della Sera:

“Non ho la vanità di credermene in grado. Covo piuttosto la speranza che prima o poi la riva di un lago, uno qualunque, veda nascere colui che sarà in grado di spiegare, onde sfatare, come sia potuta nascere la diceria secondo cui il lago sarebbe regno di una sorta di paralisi del tempo, forse anche dei costumi e delle idee.

Non solo. Perché mai, anche, le sue acque dovrebbero indurre a malinconie, tristezze, cadute, anche fatali, del tono dell’umore. O richiamare coppie di innamorati che vivono secondo canoni di un romanticismo superati ormai perfino dalla fogazzariana Ombretta sdegnosa.

Ora, in attesa che un siffatto cantore nasca e si adoperi in tal senso, giunge dal lago di Iseo un segno di futuristico riscatto. Non faccio professioni di campanile, poiché chiunque si faccia promotore di una crociata per dare al lago ciò che gli spetta di diritto, avrà sempre il mio sostegno”.

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