Per concludere, il Governo non ha detto solo no alla nostra Iniziativa, ma ha già detto no a diverse ipotesi di lavoro che fino a ieri potevano a livello di Governo essere valutate diversamente. Nei mesi a venire, la Commissione scolastica e il Parlamento hanno certamente materia prima per cercare eventualmente di scoprire se c’è una “terza via” che consideri il meglio della Scuola che vogliamo e della Scuola che verrà. Il Paese, i cittadini e la società civile hanno ora l’opportunità di diventare parete attiva del dibattito, è quello che noi iniziativisti pensiamo di fare mettendoci a disposizione in forme diverse per far conoscere la nostra proposta in dettaglio, la situazione generale e raccogliere preziosi input per lavorare al progetto definitivo di riforma scolastica che dovrà uscire dal Parlamento nei mesi (anni…) a venire. È indubbiamente il cantiere del secolo, concerne tutti, e l’architetto non può essere uno solo, men che meno solo l’architetto verticistico di Stato.