L’imprenditore: “Svegliatevi ticinesi, altrimenti i vostri figli, soprattutto quelli intelligenti e formati dovranno emigrare!”
Di Stefano Artioli *
Ho letto il comunicato del movimento Forum Alternativo sul mercato del lavoro e l’unica cosa che mi viene da dire è basta con il populismo elettorale. Oggi la disoccupazione in Ticino è ai minimi storici, al 2,4 %.
Quelli che la sinistra definisce imprenditori senza scrupoli e affamatori del popolo, sono persone che, rischiando il proprio patrimonio, creano posti di lavoro di qualità e non sicuramente posti di basso livello.
Chiaro, in mezzo al grano crescono anche il loglio e la gramigna, e le male erbe vanno tagliate, ma bisogna smetterla con le generalizzazioni e con l’attacco al mondo imprenditoriale per meri scopi elettorali.
Quella che la sinistra definisce “destra” in Ticino equivale ai socialisti di Zurigo. Ma quale “destra”? Sinceramente nel nostro Cantone faccio fatica a vederla!
Smettiamola con questi schemi ideologici datati e antistorici e parliamo piuttosto di imprenditori che investono per creare ricchezza (ovviamente anche per se stessi, e ci mancherebbe!) e lavoro, cose che generano imposte per finanziare lo Stato (infrastrutture, servizi, reti sociali, eccetera) e fa girare l’economia.
Io come imprenditore creo posti di lavoro per ticinesi, confederati, italiani, tedeschi, inglesi… È ora di aprire il cervello e di dire basta a questo populismo locale. Lancio una provocazione: i 4’000 disoccupati in Ticino li assumo io e trovo posto per tutti! Infermieri e personale per case per la terza età e ospedali, asfaltatori, operai edili, addetti alle pulizie, accompagnatori per anziani, netturbini, camerieri, cuochi, eccetera. Perché non abbiamo il coraggio di dire una volte per tutti che i lavori che richiedono sacrifici noi non li vuole più nessuno?
Basta speculare politicamente: abbiamo bisogno di onestà mentale e non di sciacallaggio. Tanto la ripartizione dei voti non cambierà il Ticino.
Chi fa populismo incassa voti perché abbiamo una mentalità chiusa, propensa a distaccarci dal mondo e a considerare questo Cantone un’isola felice dove prima dei doveri e dei sacrifici vengono i diritti e il posto di lavoro garantito. La povertà che dobbiamo maggiormente temere è quella mentale, che è la più pericolosa, perché in Ticino con le reti sociali che abbiamo nessuno muore di fame. Svegliatevi ticinesi, altrimenti i vostri figli, soprattutto quelli intelligenti e formati dovranno emigrare!
* imprenditore