Il Forum Alternativo dopo la proposta della Gestione: "Con proposte indecorose come quella di oggi continueranno ad ampliarsi le differenze salariali tra il Ticino e le altre zone"
BELLINZONA – "Un buon passo avanti". Così l'OCST commenta la firma del rapporto sul salario minimo, sottoscritto oggi dalla commissione della Gestione a Palazzo delle Orsoline.
"L’introduzione – si legge nella nota – avverrà in tre fasi per arrivare a un salario minimo paragonabile a quello in vigore in altri due Cantoni (Giura e Neuchâtel)". Per l'OCST, "la firma odierna rappresenta un segnale positivo espresso dalla politica che ha finalmente, con grande consenso, riconosciuto la necessità di inserire un salario minimo vincolante".
E ancora: "Il nostro Cantone è purtroppo troppo spesso in balia di speculatori nei settori privi di un CCL. L’OCST è da anni impegnata nella diffusione dei CCL che, come risaputo, permettono di creare una comunità contrattuale e arginare i problemi dei vari settori. Il salario minimo è una buona base di partenza per implementare ulteriormente la presenza di CCL che apportano dei miglioramenti non solo a livello salariale e che secondo OCST restano lo strumento principale per arginare i problemi che affliggono il nostro mercato del lavoro".
Diversa la reazione del Forum Alternativo, che invece ritiene che la proposta formulata oggi "lascia davvero l'amaro in bocca". "Un salario orario tra i 19 e i 19.50 franchi a partire dal 2021. Ed uno tra i 19.50 e i 20 franchi a partire dal 2023. I livelli salariali proposti non solo non permetteranno di contrastare il dumping ma alimenteranno ulteriormente la pressione sui salari e sdoganeranno definitivamente l'idea che un salario lordo di poco superiore ai 3'000 franchi possa essere accettabile per il nostro cantone. Non ci siamo!".
"La classe politica – continua il Forum Alternativo – tradisce ancora una volta le aspettative della popolazione che anni fa aveva accolto con entusiasmo la proposta di introdurre un salario minimo legale cantonale. Ma certamente i cittadini non immaginavano che anni di sterili discussioni avrebbero partorito una simile proposta. Un salario di questo tipo in Ticino non permette di arrivare alla fine del mese e non impedirà una messa in concorrenza sempre più brutale tra lavoratori con statuti diversi. Ridono le associazioni padronali, ridono tutti quei padroni che potranno continuare a retribuire salari da fame e gongolano i signori Regazzi. Piangono invece tutte quelle famiglie ticinesi che arrancano quotidianamente e che sopravvivono tra mille difficoltà per una situazione che in questi ultimi 10 anni si è fatta sempre più insostenibile. Ma piangono anche tutti quei giovani che dovranno continuare a dover emigrare oltre Gottardo per riuscire a trovare uno sbocco professionale dignitoso".
"Con proposte indecorose come quelle adottate oggi dalla commissione della Gestione continueranno ad ampliarsi le differenze salariali tra il Ticino e le altre zone del paese. La nostra regione continuerà ad essere una sorta di zona franca nel contesto nazionale. Non è così che potremo garantire un futuro alle nuove generazioni. Che tristezza!"