Il Consigliere Nazionale PS: "Invece di importare combustibili fossili per circa 10 miliardi all’anno, denaro che rimarrà in Svizzera, potremo esportare competenze e prodotti Cleantech"
di Bruno Storni*
Durante la prima guerra mondiale, la trazione ferroviaria con locomotive a vapore fu esposta alle limitate e sempre più costose forniture di carbone germaniche, si decise di decarbonizzare, di investire nella trazione elettrica, furono sviluppate e costruite le prime potenti locomotive elettriche necessarie per le rampe delle nostre linee alpine.
Tra le prime locomotive elettriche ad entrare in esercizio nel 1920 per assicurare i trasporti di merci sulla linea del Gottardo appositamente elettrificata anche grazie all’impianto del Ritom, fu la storica Ce 6/8 denominata Coccodrillo, la prima locomotiva a recuperare energia di frenata scendendo le rampe del Gottardo, un gioiello della tecnologia svizzera di inizio 900 quando ancora molte case erano senza luce elettrica.
Da allora l’industria svizzera dopo la pionieristica Ce 6/8 sviluppò locomotive elettriche sempre più performanti ed efficienti e linea dopo linea le ferrovie svizzere furono elettrificate, l’ultima la Cadenazzo Luino negli anni 60. Oggi le nostre ferrovie muovono annualmente 70 milioni di tonnellate di merci e 1,2 milioni di passeggeri al giorno con energia rinnovabile.
La decisione di sostituire locomotive a carbone con elettriche sviluppò un nuovo ramo industriale che ancora oggi grazie al successivo passo nell’elettronica di potenza offre posti di lavoro qualificati e nel contempo tecnologie per l’ambiente.
100 anni dopo ci troviamo di nuovo a dover decarbonizzazione, questa volta per evitare il surriscaldamento globale, riducendo i consumi fossili negli edifici, nei trasporti su strada, nell’aviazione e nella produzione.
Il Consiglio Nazionale ha approvato la revisione della legge sul CO2, l’obiettivo dimezzare le immissioni entro il 2030 per rapporto al 1990, il nostro Paese ha sia le competenze tecnologiche che i mezzi per implementarla, continuando nel solco dell’innovazione, che ci vede classificati tra i primi al mondo e consegnare un pianeta vivibile alle prossime generazioni, nel contempo generando nuove opportunità di lavoro.
L’elenco delle nostre competenze è lungo: le tecnologie nella produzione e conversione dell’energia elettrica, la ricerca e le macchine per la produzione di celle fotovoltaiche, i materiali per il risanamento termico di edifici, il materiale ferroviario, le tecnologie della comunicazione e dell’informazione, e molto altro ancora; basta scorrere le innovazioni annualmente premiate con il Watt d’Or per capire la ricchezza e il potenziale energetico ed economico del settore Cleantech in Svizzera.
Invece di importare combustibili e carburanti fossili per circa 10 miliardi all’anno, denaro che rimarrà in Svizzera, potremo esportare competenze e prodotti Cleantech.
La revisione della legge sul CO2 oltre a contribuire a frenare il riscaldamento climatico, porterà rinnovamento nell’economia.
Un percorso che dobbiamo affrontare come 100 anni fa lo fecero i pionieri dell’elettrificazione della linea del Gottardo e più recentemente con il progetto Alptransit che quest’anno con l’apertura della Galleria di Base del Ceneri completa un rilevante ammodernamento infrastrutturale in ottica ambientale. Grazie alle gallerie di base riduciamo del 15% i consumi di elettricità per un viaggio tra Chiasso e Basilea, e abbiamo nuova capacità per il trasferimento gomma ferrovia.
*Consigliere Nazionale PS