"Nella Svizzera italiana abbiamo scuole che preparano grafici e comunicatori visivi come il CSIA e la Supsi. Perché non pensare a un concorso aperto a questi studenti?"
di Lulo Tognola
Ovvio, con la nuova presidente del LOCARNO FILM FESTIVAL, ci si aspettava un manifesto di «razza». Eccolo. Realizzato da una delle fotografe americane più in vista, Annie Leibovitzt. Un nome una garanzia. Però non tutti i (Leo)pardi riescono con il buco. Banale insomma. Non stuzzica, lascia indifferenti.
Il leopardo messo li su uno scoglio in riva al lago. Abile fotomontaggio (da cellulare?) insomma. Tutto lì. Che dire. Ci saranno quelli che lo giustificheranno. Siamo abituati a questo. Peccato una occasione mancata. Mi ricordo dei geniali manifesti dello studio Jannuzzi-Smith. Interpretazioni grafiche, quasi sempre con il felino in primo piano, ma geniali e pieni d’inventiva.
Va comunque detto: criticare è facile. Realizzare è difficile. Nella Svizzera italiana abbiamo scuole che preparano grafici e comunicatori visivi come il CSIA e la Supsi. Perché non pensare a un concorso aperto a questi studenti? Perché non dar loro la possibilità di mettersi in gioco? Mi si dirà che la nuova direzione del Festival ambisce al classico «respiro internazionale» nel coinvolgere un nome altisonante della fotografia. Questa volta, però, più che «respiro» si tratta di un «fiatone». Peccato. Alla prossima dunque. Nell’attesa di un festival con programma di alta qualità, perché in effetti è quello che conta, troviamoci perciò tutti in Piazza grande a Locarno. La sala spettacoli più bella... del mondo.
* grafico