A dieci anni dall'attentato islamista contro la rivista satirica francese, le riflessioni del vignettista e opinionista di TeleTicino
di Lulo Tognola*
Siamo tutti Charlie Hebdo anche 10 anni dopo, e lo saremo sempre. La satira può fare paura, allora c’è chi vuol metterla fuori gioco. Chi fa satira sa che cammina su una corda tesa sopra squali in agguato. Un rischio senza rete di protezione.
La satira può infastidire e mettere a nudo i Re. E i Re quando si vedono in mutande s’incavolano e usano i mezzi più repressivi per zittire chi osa denunciare. I disegnatori di Charlie Hebdo hanno osato con grande coraggio mirare a tematiche delicate e per questo hanno pagato nel modo che tutti conosciamo.
È la debolezza che ha fatto reagire in modo sproporzionato chi si è sentito offeso. Charlie Hebdo è un esempio unico di coraggio e «liberté» assoluta al di sopra di qualsiasi pregiudizio.
Comunque oggi è sempre più difficile fare satira. Inconsapevoli la fanno con grande disinvoltura certi politici e magistrati. Però in questo caso più che sorridere c’è da piangere.
*vignettista