Amalia Mirante: "La situazione del Ticino è drammatica. Non c'è da meravigliarsi: come fidarsi se sembra che nessuno stia facendo nulla per difendere i ticinesi in difficoltà?"
*Di Amalia Mirante
I dati appena pubblicati sono la più dura delle conferme. Come ben sappiamo, come vediamo con i nostri occhi, moltissime persone in Ticino stanno male e diventano sempre più povere. Il confronto con il resto della Svizzera è impietoso. Il divario tra noi e il resto del Paese diventa ormai insuperabile.
Il Ticino ha, ancora una volta, la quota più alta di poveri di tutta la Svizzera. Nel 2023 in Svizzera 8 persone su 100 non avevano abbastanza soldi per vivere dignitosamente. In Ticino le persone povere sono quasi il doppio: 14 su 100. Parliamo di più di 49’000 ticinesi che ogni mese sono in grande difficoltà. Se non ci fossero gli aiuti dello Stato, la situazione sarebbe ancora peggiore: quasi quattro persone su dieci rischierebbero di vivere in povertà. Ma c’è un altro fatto molto preoccupante: a causa del livello basso dei nostri salari anche chi lavora è in grave difficoltà. Più di un lavoratore su dieci non guadagna abbastanza per arrivare alla fine del mese ed è considerato sotto la soglia di povertà. Parliamo di quasi 16’000 persone.
Nel resto della Svizzera la situazione è meno grave, con meno di una persona su venti che lavora ma resta povera. Salari, salari, salari: questo è il nostro problema. Il rischio di diventare poveri è molto cresciuto. Nel 2022 riguardava circa 22 persone su
100, nel 2023 siamo quasi a 28: ossia circa 100’000 persone che sono costrette a tirare avanti con redditi bassissimi, al di sotto del 60% di quelli mediani. Di queste, ben 60’000 guadagnano meno della metà dello stipendio che prende una persona "media".
Da qualsiasi punto la si guardi, la situazione del Ticino è drammatica. Una persona su tre non riesce ad affrontare una spesa imprevista di 2’500 franchi. Una persona su cinque non può permettersi di cambiare mobili ormai consumati. Una su dieci, almeno una volta nell’ultimo anno, non è riuscita a pagare i premi della cassa malati o le imposte. Non sorprende quindi che, secondo le rilevazioni, tanti ticinesi si sentano infelici, in ansia, preoccupati. È difficile stare bene se ogni giorno devi lottare per arrivare a fine mese, se perdi il lavoro o se i tuoi figli devono trasferirsi oltre Gottardo per trovare un lavoro.
Tutto questo crea inevitabilmente sfiducia verso le istituzioni di ogni tipo: politiche, giudiziarie, culturali, mediatiche. Anche questa sfiducia è fotografata dall'ufficio federale di statistica. Non c’è da meravigliarsi: come fidarsi se sembra che nessuno stia facendo nulla per difendere i Ticinesi in difficoltà?
*Economista