Con Simone Gianini parliamo anche della conferenza di pace del Bürgenstock e del voto di Ginevra sull’elezione degli stranieri in Governo e Parlamento
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La bruciante sconfitta ai rigori del Lugano nella finale di Coppa Svizzera contro il Servette fa la prima pagina di Regione e Corriere del Ticino. Con il consigliere nazionale del PLR Simone Gianini – che ieri era allo stadio del Wankdorf - commentiamo gli editoriali dei due quotidiani, firmati da Stefano Marelli e Massimo Solari.
Parliamo poi di due temi proposti dalla NZZ. Il primo riguarda il “paracadute dorato” alla direttrice dell'Ufficio federale di polizia Nicoletta della Valle, che “riceverà un'imponente buonuscita: complessivamente 340'000 franchi, costituiti da un anno di stipendio più supplemento”. Perché la direttrice della Fedpol riceve un'indennità di buonuscita anche se ufficialmente se ne va “in pace”? Perché su richiesta del ministro Beat Jans il Consiglio federale ha deciso addirittura di pagare il massimo legale?, si chiede il quotidiano.
Il secondo tema è la conferenza di pace che si terrà il 15 e 16 giugno al Bürgenstock. Secondo la NZZ la conferenza sull’Ucraina è sintomatica del fatto che la Svizzera fatica a trovare il proprio ruolo in un mondo cambiato: “Trovare il giusto equilibrio come Stato neutrale ma occidentale è diventato difficile. La Svizzera si sta rendendo conto che non può più accontentare tutti”.
Chiudiamo Liscio e Macchiato con un tema in votazione a Ginevra il 9 giugno: la popolazione dovrà decidere se gli stranieri residenti in Svizzera da almeno 8 anni possono essere eletti in Governo e Parlamento. Un eventuale sì sarebbe una prima assoluta in Svizzera.