I dati registrati ieri da Teleticino sono sbalorditivi per una piccola tv regionale, ancor più se letti nel contesto di una settimana di vacanza: 78’400 contatti, con il 6% di ascolto sulle 24 ore. Più di quanto hanno totalizzato le giornate migliori segnate dai derby di hockey tra Ambrì e Lugano, su cui tanto si è discusso. E oltre il quadruplo degli ascolti medi sulla giornata che l’emittente di Melide realizza normalmente. Il tutto con una produzione che più anti televisiva non si può....
MELIDE - In questi giorni di miti e festose giornate di carnevale, che diversi ticinesi hanno dedicato al riposo delle vacanze, è successo qualcosa nella televisione ticinese. Il pubblico del nostro Cantone sta infatti conoscendo il suo primo reality show. E, limitandoci ad osservare i numeri, ha avuto un effetto rilevante sulle abitudini di migliaia di telespettatori.
Il Grande Fratello e tutti i suoi derivati, finora non avevano trovato traduzione nei palinsesti della tv in Ticino. Un fatto in controtendenza con tutta la traiettoria televisiva dell’occidente. Qualcuno dirà per fortuna, qualcuno no, ma che il pubblico apprezzi questo tipo di format è un dato di fatto non opinabile. Per capirlo è sufficiente osservare i dati di ascolto che i programmi di questo genere, realizzati in Italia, macinano anche alle nostre latitudini.
Fatto sta che quanto sta andando in onda su Teleticino e Radio 3i in queste ore, rappresenta il primo reality della storia della televisione ticinese. Un reality nato per caso. In fondo, inizialmente, era “solo” una sfida. Entrare nel Guinness dei primati conducendo 100 ore di diretta radiofonica (con massimo 5 minuti di pausa all’ora, cumulabili, e altre regole stringenti). La missione è stata affidata al duo Blues Brothers, composto da Maxi B e Michael Casanova. In tv erano previste solo alcune finestre.
E allora che cosa è successo? È successo che è venuta fuori la natura del programma: due persone rinchiuse in una stanza e riprese 24 ore su 24. Il dna del reality. E così ciò che era un gioco, con il passare delle ore, si è trasformato in appuntamento. E poi in evento. Prima in radio, alla sorgente, poi sui social, come una cascata e, infine, in televisione: un fiume in piena.
I dati registrati ieri da Teleticino sono sbalorditivi per una piccola tv regionale, ancor più se letti nel contesto di una settimana di vacanza: 78’400 contatti, con il 6% di ascolto sulle 24 ore. Più di quanto hanno totalizzato le giornate migliori segnate dai derby di hockey tra Ambrì e Lugano, su cui tanto si è discusso. E oltre il quadruplo degli ascolti medi sulla giornata che l’emittente di Melide realizza normalmente.
Il tutto con una produzione che più anti televisiva non si può. Tre telecamere fisse che riprendono un programma radiofonico, continuamente interrotto dalla musica e dagli spot. Il trionfo del low cost.
Ma la forma perde di sostanza quando un programma diventa riunione collettiva. Quando cioè si innescano quei meccanismi, tipici dei reality, che legano gli spettatori e i protagonisti in un'avventura che diventa comune. E allora si crea l’effetto desiderato, tra chi fa il tifo perché gli speaker ce la facciano, chi è mosso dalla curiosità di capire perché parenti e amici parlano di questa impresa, chi butta un occhio di tanto in tanto per vedere come stanno i due reclusi. Insomma, tutti in qualche modo partecipano al rito.
Checché se ne pensi questa è un’idea, un gol di tacco. Un po’ tamarro, alla Cassano, d'accordo. Ma indiscutibilmente un guizzo di talento all’interno di un campionato, quello della tv ticinese, che raramente propone delle novità sorprendenti.
E quando questo genere di scintilla scocca bisogna saper propiziare il fuoco. Non a casa Matteo Pelli, l’autore dell’intuizione, ha stravolto il palinsesto - i Blues Brothers oggi andranno in prima serata, con Piazza del Corriere che trasloca a sabato - e ha apposto alla trasmissione il sigillo che certifica la sua natura di reality: il confessionale.
Questa mattina Maxi B e Casanova hanno passato le 70 ore. Il traguardo è fissato per mercoledì alle 16.00. E tutto lascia pensare che l’apice del successo non sia ancora stato raggiunto….
AELLE