Una riflessione del Direttore Cc-Ti Luca Albertoni sull’innovazione nel nostro territorio
di Luca Albertoni*
Le opinioni sulla tangibile crescita economica del Ticino sollevano, purtroppo spesso, voci critiche che sostengono come l’evoluzione sia solo quantitativa (ritenuta di scarso valore) e non qualitativa. La realtà è diversa e viene avvalorata dall’alta qualità (non solo la quantità) dei brevetti depositati da aziende ticinesi o comunque site in Ticino, come Casale e Kerrhawe/Danaher, solo per citarne alcune, senza dimenticare il ruolo fondamentale rivestito dal settore farmaceutico. Nomi magari poco conosciuti al grande pubblico, ma essenziali per il nostro cantone.
I fatti dimostrano che tali brevetti hanno una rilevanza e un impatto di assoluto valore nel contesto dei mercati mondiali, a testimonianza della forte spinta innovativa delle nostre aziende. È comprensibile che per molte cittadine e cittadini questi valori appaiano un po’ astratti, soprattutto quando sono confrontati con la realtà di fare quadrare i conti a fine mese.
Eppure si tratta di un elemento fondamentale che non può né deve essere ignorato, perché è ampiamente dimostrato che le economie più innovative sono quelle che hanno meno problemi di disoccupazione e questo malgrado le molte paure legate ai presunti risvolti dell’evoluzione tecnologica. Non dimentichiamo che la presenza di aziende di così elevata qualità ha un effetto-traino sul sistema economico cantonale e sul benessere di tutti, creando quella ricchezza che poi viene redistribuita in ambito sociale. Questi fatti sono oggettivamente incontestabili.
Si può disquisire a lungo su studi e statistiche e, anche se per alcuni opinabili, quest’ultimi meritano approfondimenti e riflessioni propositive, non giudizi severi a priori quando indicano realtà che non si vogliono ascoltare.
Tutto è migliorabile ovviamente, ma la diffusa corsa alla continua relativizzazione dei successi sul nostro territorio è un vicolo cieco che non porta da nessuna parte e non permette di costruire a favore di tutti. Del resto, ritengo che sottolineare le eccellenze del nostro territorio, come fanno con orgoglio anche tutti gli altri cantoni svizzeri, non sia un crimine di presunzione e certamente non impedisce di occuparsi anche degli altri.
*Direttore Cc