CRONACA
Quando vino fa rima con Ticino. Andrea Conconi sull'annata 2017: "Vini morbidi, ricchi di colore e di ottima qualità"
Il direttore di TicinoWine: "Gelo e grandine hanno intaccato la quantità, ma non la qualità. Uve ottime sia come tenore zuccherino che come equilibrio con l'acidità"

LUGANO – Il Ticino non è solo Merlot. Negli anni i produttori hanno iniziato a coltivare nuovi vitigni bianchi e rossi che attirano sempre di più l’interesse degli appassionati di vino. E quale miglior modo per scoprirli se non quello di degustarli e assaporarli in compagnia del produttore. È questa l’intenzione di TicinoWine che – come da trazione – ha organizzato nella splendida cornice del Palazzo dei Congressi a Lugano una giornata alla scoperta dei nuovi prodotti che verranno a breve immessi sul mercato.

La ‘presentazione dell’annata’ 2017 è stata un successone. Tantissimi gli appassionati accorsi a Palazzo dei Congressi per assaporare e degustare le novità in compagnia dei 63 produttori che hanno risposto presente all’iniziativa di TicinoWine.

“Quest’anno – ci spiega il direttore di TicinoWine Andrea Conconi – hanno aderito 63 aziende, che rappresentano il 90/95% della produzione ticinese. Ognuno ha portato circa cinque vini per un totale di oltre 300 etichette presenti. Come Cantine Aperte, anche questo appuntamento è entrato nella tradizione degli eventi di TicinoWine”.

“Siamo – continua – soddisfatti della risposta dei produttori e soprattutto dei visitatori. Abbiamo visto alcuni ristoratori che non vedevamo da un paio d’anni. Si tratta sicuramente di un bel segnale per tutto il settore. Diciamo che questa giornata è una sorta di anteprima di quello che troverà il consumatore negli scaffali nel periodo natalizio”. L’evento di TicinoWine è stata l’occasione per presentare al pubblico l’annata vitivinicola 2017, contraddistinta “dalle gelate primaverili che hanno influenzato sulla quantità ma senz’altro non sulla qualità”, spiega Conconi.

E ancora: “Il gelo di maggio non ha toccato tutto il Ticino, ma i fondovalli e le zone più esposte al freddo. A Stabio – una delle località più fredde nei mesi invernali –, per esempio, si sono registrati dei danni che non hanno sconvolto il quantitativo medio del Cantone, ma per il produttore toccato è stato un grande problema. Le grandinate di luglio nel Locarnese, invece, hanno rovinato del tutto alcuni vigneti”.

Ma gli imprevisti “meteorologici” non hanno intaccato l’ottima qualità del vino ticinese. “La produzione media cantonale – spiega il direttore di TicinoWine – è stata sicuramente più bassa rispetto alla media decennale. Chi è stato “colpito” ha avuto, chiaramente, un’annata disgraziata, ma complessivamente il bilancio è buono. Abbiamo avuto uve di ottima qualità sia come tenore zuccherino che come equilibrio con l’acidità”.

“Quelli che oggi degustiamo – conclude – sono dei vini molto morbidi, ricchi di colore e con un potenziale importante di invecchiamento”.

Domani, martedì 3 settembre, sempre al Palazzo dei Congressi (dalle 18:30) si terrà la conferenza “Il Rinascimento del vino. Leonardo e gli altri”, una sorta di story telling che prevede immagini e la lettura di documenti riguardanti il vino e le vigne di Leonardo Da Vinci. All’incontro saranno presenti anche l’enologo Luca Maroni e lo storico del medioevo e ricercatore Gastone Saletnich.

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