“Risulta evidente come la candidata socialista stia facendo la sua campagna elettorale, strizzando non uno, ma due occhi, agli ambienti economici"
BELLINZONA - I Verdi contro Amalia Mirante. Il partito ecologista ha lanciato stamane un duro attacco contro la candidata socialista al Consiglio di Stato. "Mirante al cadreghino a scapito dei più deboli”, è il titolo che annuncia la cannonata contro l’economista.
“I Verdi - si legge in una nota stampa -constatano con sgomento che per Amalia Mirante, candidata al governo per il partito socialista, un salario di 19.- orari sia una soluzione praticabile per il Ticino. Indecifrabile la scelta della candidata PS di sconfessare pubblicamente le posizioni del suo partito che di fatto ha sempre sostenuto di non accettare una soluzione inferiore a 20.- orari”.
“Risulta evidente come la candidata socialista - prosegue il comunicato - stia facendo la sua campagna elettorale, strizzando non uno, ma due occhi, agli ambienti economici. Purtroppo questo avviene a scapito delle fasce più deboli della popolazione: accettare un salario di 19.- franchi orari, che equivalgono circa a 2'800 franchi al mese netti, significa accettare che le persone che lavorano a tempo pieno abbiano una condizione di lavoro peggiore rispetto a chi è a beneficio di prestazioni sociali. Questo non è accettabile e non permetterebbe di raggiungere lo scopo costituzionale votato ed approvato dalla popolazione. Queste cifre non farebbero che istituzionalizzare lo statuto di working poor, tagliando fuori dal mercato del lavoro i residenti”.
“I Verdi - termina la nota - ribadiscono che un salario minimo sociale calcolato in maniera conforme a quanto indicato dal Tribunale Federale ammonta ad almeno 21,50 franchi orari, pari a circa 3860.- franchi lordi mensili. Questo è l'unico salario minimo veramente dignitoso che risolverebbe in buona parte il problema dei lavoratori poveri domiciliati in Ticino. I Verdi sono pronti a battersi affinché quanto votato dalla popolazione venga rispettato senza giochetti di prestigio e operazioni di marketing elettorale”.