Dopo anni di tira e molla PPD, PS, Lega e Verdi hanno trovato una maggioranza per concretizzare l'iniziativa Salviamo il lavoro in Ticino
BELLINZONA - Dopo un estenuante tira e molla durato anni, la Commissione della Gestione del Gran Consiglio ha trovato questa mattina un accordo sull’introduzione del salario minimo in Ticino.
Dalle prime indiscrezioni che filtrano da Palazzo delle Orsoline l’intesa godrebbe di un’ampissima maggioranza. A sostenerla infatti ci sono Verdi, PS, Lega e PPD, che hanno sottoscritto un rapporto congiunto. Tra i partiti di Governo solo il PLR si è preso ancora del tempo per riflettere su quale strategia adottare.
Sempre secondo le prime indiscrezione il compromesso sarebbe stato raggiunto attraverso l’introduzione di un salario minimo in due fasi. Un forchetta base per cominciare tra i 19 e i 19,50 a decorrere dal 2021, e un’altra, da introddurre dopo due anni, fissata tra i 19,50 e i 20 franchi. Vi è poi l'opzione per un terzo aumento - tra i 19.75-20.25 franchi - ma dovr`à essere il Consiglio di Stato a sottoporlo nuovamente al Gran Consiglio dopo aver valutato l'impatto della misura sul mercato del lavoro.
L’attesissima svolta odierna concretizza l’iniziativa popolare dei Verdi “Salviamo il lavoro in Ticino”, approvata dai ticinesi in votazione il 14 giugno 2015, ben 4 anni fa. Quattro anni in cui il dossier è rimasto fermo sul tavolo della politica tra verifiche giuridiche e trattative tra le varie forze politiche. Oggi l’attesa fumata bianca che porterà all’approvazione del Gran Consiglio entro la fine dell’anno.