L'ex presidente del PLR boccia il quadriennio che sta per concludersi e riserva una serie di stoccate alla politica della Lega: "Dal traffico all'aero-quasi-morto di Agno"
LUGANO - Pollice verso: l’uomo del monte, alias Fulvio Pelli, boccia la legislatura che si concluderà il prossimo sette aprile con il rinnovo dei poteri cantonali. L’ex presidente del PLR, svizzero e ticinese, ha espresso il suo giudizio in un articolato intervento pubblicato stamane sul Corriere del Ticino. Una disamina in cui Pelli non risparmia giudizi taglienti, soprattutto nei confronti degli avversari di sempre: i leghisti.
“Da otto anni - scrive Pelli - la maggioranza in Governo è nelle mani della Lega dei Ticinesi, che ha quindi avuto un periodo sufficiente per poter dimostrare le proprie qualità. Naturalmente al Governo e in Parlamento la Lega non è sola (…) ma è indubbio che chi ha due voti su cinque in Governo conta molto di più degli altri e determina la linea politica della legislatura. Come sono trascorsi questi otto anni, hanno portato a progressi, a maggiore sicurezza economica, politica e sociale per questo nostro cantone e la sua popolazione? Quest’ultima legislatura, più che la precedente, non ha dato risultati sufficienti. Proprio recentemente sono emerse pecche che nel resto della Svizzera non si sono manifestate”.
Quindi l’ex Consigliere Nazionale passa in rassegna sette obbiettivi mancati. Dalla pianificazione ospedaliera alla scuola. Particolarmente severe le stoccate sui dossier dei ministri leghisti. Ad esempio: “Il controllo della popolazione si è limitato a infastidire i frontalieri, dal cui lavoro dipendono molte nostre istituzioni, soprattutto bloccando i loro possibili posteggi. Ma chi abusa del diritto di residenza, fingendola invece di viverla, non è stato perseguito”.
Oppure: “Si è esercitato a fondo il cosiddetto primanostrismo rendendo una serie di legislazioni ancora più burocratiche e bloccanti di quanto già non lo fossero: i Comuni, da cui dipende molto del nostro benessere, devono ormai equipaggiarsi e spendere per poter contare sugli specialisti necessari per evitare errori nelle procedure di appalto pubblico, capolavori di complicazione. La LIA invece che una garanzia di parità di trattamento è stata un fallimento”.
O ancora: “Resto silente sull’incapace gestione del traffico stradale, da oltre vent’anni di diretta responsabilità leghista, e su quella dell’aero-quasi-morto di Agno, pure lui nelle mani del sindaco leghista di Lugano".
Pelli non manca, tra le cose buone, di lodare il consolidamento delle finanze cantonali (cioè il lavoro in primis di Christian Vitta), e conclude: “Se la politica deve essere anche un esercizio di valutazione di quel che è stato fatto e non solo un programmato racconto di illusioni e speranze. Cambiare è quindi necessario ed è anche il compito di rifinitura affidato a chi ancora esita a votare: si faccia coraggio, il Ticino ne ha bisogno”.