Il Direttore del Dipartimento del Territorio: "I leghisti votino i leghisti". La replica di Piero Marchesi....
BELLINZONA - È durissimo l’affondo di Claudio Zali nei confronti dell’UDC. Interpellato dai colleghi del Corriere del Ticino, a margine del primo appuntamento elettorale tenuto ieri dalla Lega al Mercato coperto di Giubiasco, il ministro non ha usato giri di parole nell’esprimere ciò che pensa verso gli “alleati” (virgolette d’obbligo, a questo punto…). Ma andiamo con ordine.
Zali si era già tolto qualche sassolino dalla scarpa durante il comizio: “Dobbiamo votare e fare votare Lega. E quando dico Lega, intendo proprio Lega. Niente doppi passaporti, niente alleati di comodo. Lega e Lega. Se faremo questo, le cose andranno bene. Perché anche se ci danno per finiti, non è così. Chi fa gli interessi del cantone siamo noi e nessun altro. Non facciamo gli interessi di alcuna lobby, non siamo al servizio di nessuno, non riceviamo ordini da nessun partito nazionale”.
Ma, come detto, è nelle dichiarazioni rilasciate al CdT, che il direttore del Dipartimento del Territorio, ha usato parole al vetriolo nei confronti dei partner di lista: “È chiaro che a me questa alleanza va stretta. È fastidioso. Se Boris prendesse il mio posto, sarei il primo a complimentarmi con lui. Perché verrebbe eletto con i voti della Lega ed è un leghista”. L’alleanza con l’UDC “doveva avere finalità a geometria variabile a seconda delle tornate elettorali. Ora invece sembra che qualcuno voglia prendersi tutto, perché non dimentichiamoci che sul menu c’è anche la poltrona di sindaco di Lugano. E lo dico sperando di essere smentito. Da qui al giorno delle elezioni il mio invito sarà che i leghisti votino i leghisti”.
Per Claudio Zali l’origine degli attuali problemi con l’UDC, è chiara: “Qualcuno ha annunciato di voler raccogliere le firme per prendersela con una legge non ancora entrata in vigore (la tassa di collegamento, ndr). Una legge che viene associata a un consigliere di Stato. È stato detto più volte che qualcuno mira al mio posto. Ma se con il 6% dei voti si vuole arrivare in Governo, bisogna evidentemente camminare sul cadavere di qualcuno”.
Alle parole del Consigliere di Stato leghista ha risposto Piero Marchesi. Il presidente UDC, lo sfidante di Zali sulla lista demoleghista, ha affidato alla Regione poche parole: “Non intendo alimentare sterili polemiche, ma confrontarmi su ciò che vorrei fare per il nostro Ticino, qualora venissi eletto in Consiglio di Stato. Desidero parlare dei temi che stanno a cuore ai ticinesi: lavoro, scuola, socialità, viabilità e finanze cantonali”