Le pistolettate all'interno della lista demoleghista, continuano a tenere banco. Quadri: "Ma così rischiamo di disorientare gli elettori"
LUGANO - “Non credo assolutamente di dipendere dai voti dell’UDC”. È arrivata ieri sera durante la puntata di Detto tra noi in onda su TeleTicino, la risposta di Claudio Zali al comunicato dell’UDC (per rivedere la puntata clicca qui). Nel comunicato stampa inviato ieri alle redazioni, i democentristi ricordavano al ministro leghista che senza il loro apporto quattro anni fa avrebbe perso il posto. “Non sapremo mai - ha replicato Zali - quanto sia stato determinante. Non abbiamo una controprova di come sarebbero andate le cose con due liste separate”.
Il Corriere del Ticino, stamane, ha dedicato un lungo approfondimento alle “pistolettate” (cit Boris Bignasca) all’interno dell’alleanza demoleghista. Tra le voci sentite c’è quella dell’altro ministro, Norman Gobbi: “Se si vanno a rileggere le parole pronunciate dai candidati della Lega dei Ticinesi non c’è mai stato un attacco personale nei confronti degli alleati dell’UDC, come da accordi stabiliti. Anche l’UDC invita a votare solo i propri candidati, legittimamente. Ognuno deve fare la sua campagna”.
Sempre sull’alleanza, Gobbi afferma: “L’accordo ha una valenza strategica per rafforzare la destra in Ticino. Solo così le cittadine e i cittadini ticinesi potranno avere la garanzia che non verranno spennati; che i soldi pubblici verranno utilizzati bene; che la sicurezza sarà garantita; che ci impegneremo per la mobilità, per un territorio vivibile, per lottare contro gli abusi e per rimanere padroni in casa nostra”.
Sulla vicenda il CdT ha raccolto anche l’opinione di Lorenzo Quadri: “Un conto è la competitività tra i candidati in lista, un altro è il continuo botta e risposta, che credo non porti vantaggio a nessuna delle due formazioni, e che rischia di disorientare gli elettori”. Secondo il Consigliere Nazionali leghista i due partiti dovrebbero concentrarsi sui temi e sugli avversarsi “senza per questo nascondere che tra Lega e UDC vi siano anche divergenze che nessuno ha mai pensato di azzerare. Altrimenti saremmo un unico partito e non due”.