"La legge è chiara", sostiene il gruppo parlamentare liberale, che ieri si è riunito per la prima volta. "Attribuirci cinque seggi è corretto e legale. Ci opporremo a ogni altra interpretazione"
BELLINZONA - La legge su come ripartire i posti nelle commissioni è già chiara e non è dunque necessario portarla davanti al Gran Consiglio. Anzi qualsiasi interpretazione diversa da quella attualmente in vigore verrà contestata.
Questo è stato uno dei temi caldi della seduta costitutiva del nuovo gruppo parlamentare avvenuta ieri, dove si sono salutati i nuovi eletti Simona Genini, Gabriele Ponti, Luca Renzetti, Andrea Rigamonti, Patrick Rusconi e Tiziano Zanetti e si è deciso di riconfermare Alessandra Gianella come capogruppo.
Fabio Schnellmann sarà vicepresidente del Parlamento, di cui diventerà presidente nel 2025-26.
Per quanto riguarda la suddivisione dei seggi nelle commissioni, il PS aveva avanzato una proposta alternativa al regolamento che lo porterebbe a confermare i tre posti della scorsa legislatura. Adesso ne avrebbe due, e secondo quanto elaborato, ne riprenderebbe uno proprio a scapito del PLR, che ne ha cinque.
"La legge è chiara e non lascia adito a interpretazioni di sorta: «Se il risultato non è un numero intero, esso è approssimato al numero intero superiore» (art. 68 cpv. 1 LEDP). La prima decisione della Segreteria del Gran Consiglio, che ha attribuito al PLR 5 seggi commissionali, è quindi corretta e legale", si legge in una nota. "Il PLR si opporrà nelle sedi opportune a qualsiasi altra interpretazione".