In videoconferenza il Ministro degli Esteri ha avuto uno scambio di opinioni con i suoi omologhi di Germania, Austria, Liechstenstein e Lussemburgo. Ma non si è parlato solo di Covid
BERNA - Oggi, martedì 21 aprile 2020, il consigliere federale Ignazio Cassis ha avuto uno scambio di opinioni con i ministri degli esteri dei Paesi di lingua tedesca. Durante la riunione, che si è svolta in videoconferenza, ha chiesto un’azione coordinata e se possibile rapida da parte dei Paesi limitrofi e dell’UE per allentare le misure introdotte per combattere la diffusione del coronavirus. Ha inoltre ringraziato i suoi omologhi per la buona collaborazione nelle operazioni di rimpatrio di cittadine e cittadini svizzeri e stranieri.
L’attuale crisi provocata dal COVID-19 è stata al centro dei colloqui odierni con i ministri degli esteri di Germania, Austria, Liechtenstein e Lussemburgo. Il consigliere federale Ignazio Cassis era affiancato da Roberto Balzaretti, segretario di Stato e direttore della Direzione degli affari europei.
Stretta collaborazione nella situazione di crisi
Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri ha sottolineato che in Europa una crisi di questa portata può essere superata solo insieme. Nelle ultime settimane, per esempio, la Svizzera ha accolto pazienti francesi o ha fornito dispositivi di protezione all’Italia. In cambio, è stata ampiamente coinvolta nella gestione della crisi da parte dell’UE e ha avuto regolari contatti bilaterali con gli Stati dell’UE. Questa collaborazione si è rivelata un fattore importante per affrontare la situazione.
"Attualmente il Covid-19 rappresenta ancora una crisi sanitaria, che tuttavia si sta già trasformando in una crisi economica e finanziaria. In ultima analisi, la pandemia e le misure prese per combatterla provocheranno una crisi sociale", ha affermato il consigliere federale Cassis durante la videoconferenza. "È quindi giunto il momento di cominciare a pensare a come uscire da questa crisi e a quali misure adottare nelle prossime settimane".
L’allentamento delle misure non farmacologiche di contenimento del COVID-19 (distanziamento sociale) dovrebbe essere effettuato per quanto possibile in modo rapido e coordinato, tenendo conto dell’andamento dell’epidemia, per consentire un graduale ritorno alla normalità evitando una nuova ondata di contagi.
Rimpatrio di cittadine e cittadini europei
Durante la videoconferenza il consigliere federale Ignazio Cassis ha inoltre menzionato il ruolo della Svizzera nel rimpatrio di cittadine e cittadini svizzeri ed europei. Dall’inizio della crisi sono stati effettuati più di 30 voli. Oltre alle Svizzere e agli Svizzeri sono stati riportati a casa circa 1870 cittadine e cittadini di Paesi dell’UE, tra cui 458 tedeschi, 151 austriaci e 16 lussemburghesi. Contemporaneamente, 655 cittadine e cittadini svizzeri hanno beneficiato di voli organizzati dalla Germania, dall’Austria o dal Lussemburgo. Il capo del DFAE ha ringraziato per la buona collaborazione, lo scambio diretto e la solidarietà mostrata nell’organizzazione di questi voli di rimpatrio.
Rapporti stretti
Non solo nell’attuale crisi causata dalla COVID 19, ma anche in altri settori, vi è una stretta collaborazione tra i Paesi di lingua tedesca, che si scambiano regolarmente informazioni. Il consigliere federale Cassis e i suoi omologhi hanno per esempio discusso della difficile situazione migratoria nella zona di confine greco-turca, messo in evidenza l’importanza della cooperazione multilaterale in tempi di crisi e il ruolo dell’ONU, e parlato della prossima presidenza tedesca dell’UE nel complicato contesto di una pandemia e delle connesse forme di scambio digitale. I ministri degli esteri dei Paesi di lingua tedesca hanno convenuto che durante la presidenza tedesca del Consiglio dell’UE andrà garantito uno stretto coordinamento nel quadro delle relazioni bilaterali tra la Svizzera e l’UE.
Gli incontri annuali dei ministri degli esteri dei Paesi di lingua tedesca sono stati avviati nel 2006. Il loro obiettivo è mantenere e rafforzare ulteriormente le buone relazioni tra Svizzera, Germania, Austria, Liechtenstein e Lussemburgo: presupposto indispensabile per poter lavorare insieme nel miglior modo possibile e senza complicazioni anche in tempi di crisi, come dimostra la pandemia di COVID-19. Il consigliere federale Cassis ha invitato i suoi omologhi in Svizzera l’anno prossimo.