Il Segretario di Stato USA è stato ricevuto questa mattina a Castelgande da Ignazio Cassis. E si è parlato anche di Ticno
BELLINZONA - Era da vent’anni che un Segretario di Stato USA, il ministro degli esteri degli Stati Uniti, non veniva in Svizzera per un incontro ufficiale. Un lungo intervallo rotto da Mike Pompeo, con una visita di tre giorni nel nostro Paese.
L’appuntamento clou del viaggio di uno degli uomini chiave dell’amministrazione di Donald Trump, si è svolto questa mattina al Castelgrande di Bellinzona, con il vertice con il suo omologo svizzero Ignazio Cassis.
Il Ticino ha accolto Pompeo con imponenti misure di sicurezza. Misure che hanno fatto storcere il naso a più di un ticinese. Traffico in tilt, infatti, nella mattinata, con attese di oltre un’ora, sotto la stecca del primo sole estivo. Ma al di à di questo inconveniente, per il nostro Cantone è stata senz’altro una giornata da consegnare agli annali.
"Mi ha fatto molto piacere fare qualcosa per il mio Cantone. Sono onorato che un paese importante come gli USA vedano questi gioielli medievali. È una fierezza" ha detto Cassis a proposito della splendida cornice offera al vertice dai castelli di Bellinzona. Una bellezza sottolineata anche dal prestigioso ospite che si è detto onorato di essere in Ticino.
I due ministri, nel corso della conferenza stampa convocata dopo l’incontro, hanno sottolineato le buone relazioni bilaterali esistenti tra i rispettivi Paesi. «Sono lieto che, durante il suo viaggio in Europa, Mike Pompeo abbia trascorso tre giorni in Svizzera accettando così il mio invito di febbraio», ha affermato Ignazio Cassis al termine dell’incontro.
Al centro dei colloqui vi erano i buoni uffici della Svizzera. Per quanto riguarda l’Iran, dove la Svizzera rappresenta gli Stati Uniti da una quarantina d’anni, il consigliere federale Cassis ha parlato in particolare del meccanismo umanitario, che consentirebbe di pagare l’invio di generi alimentari e medicinali non soggetti a sanzioni. «Vogliamo contribuire a far sì che la popolazione civile colpita dalle nuove sanzioni possa disporre di beni necessari per la vita di tutti i giorni», ha spiegato il capo del DFAE.
Durante l’incontro si è discusso anche dell’ulteriore peggioramento della situazione in Venezuela. A marzo il consigliere federale Cassis e l’ambasciatore statunitense Edward T. McMullen hanno firmato un accordo che prevede l’assunzione da parte della Svizzera di un mandato in qualità di potenza protettrice per gli Stati Uniti in Venezuela. La messa in atto di tale mandato necessita però ancora dell’approvazione del Governo di Caracas.
Un altro tema affrontato durante l’incontro è stato la situazione geopolitica, in particolare le relazioni con la Russia e la Cina. Il consigliere federale Cassis ha espresso la propria preoccupazione nei confronti delle tensioni tra gli Stati Uniti e questi due Paesi.
I ministri degli esteri hanno vagliato anche l’eventualità di un possibile accordo di libero scambio e hanno confermato, in linea di principio, l’interesse ad approfondire questo tema. «Per entrambe le parti è chiaro che un accordo andrebbe a vantaggio di tutti e due i Paesi», ha sottolineato Ignazio Cassis. Per la Svizzera, gli Stati Uniti sono il secondo partner commerciale e il nostro Paese è tra i 15 principali partner commerciali degli USA. Il volume degli scambi è pari a circa 120 miliardi di franchi all’anno.
Nel corso del colloquio si è discusso anche di cooperazione multilaterale. Il consigliere federale Cassis ha ribadito il sostegno della Svizzera alle riforme dell’ONU promosse dal segretario generale dell’ONU António Guterres. «La Svizzera auspica che l’ONU diventi più efficace ed efficiente», ha spiegato il capo del DFAE, che ha inoltre colto l’occasione per presentare la fondazione «Geneva Science and Diplomacy Anticipator».
La visita di lavoro in Svizzera è il secondo incontro bilaterale di quest’anno tra i due ministri degli esteri. Nel mese di febbraio il consigliere federale Cassis aveva infatti incontrato Mike Pompeo a Washington. Nel novembre del 2018 il capo del DFAE aveva inoltre incontrato a Ginevra il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov, con cui è previsto un altro incontro in estate nel quadro di una visita a Mosca.