C'è apprensione nelle famiglie ticinesi per la riapertura delle scuole. I risultati del sondaggio della Conferenza cantonale dei Genitori
TICINO – C’è apprensione in Ticino circa la riapertura delle scuole. A confermare lo stato d’animo di molte famiglie ticinesi è il sondaggio effettuato dalla Conferenza Cantonale tra il 24 e il 28 aprile scorso. Le famiglie che hanno risposto al questionario sono 2’600 per un totale di circa 4’700 genitori e 5’000 studenti. Il focus era improntato sulla riapertura degli istituti, la gestione degli impegni famigliari e alla collaborazione con la scuola nel periodo di chiusura.
Apprensione, dicevamo. Sì, perché i rischi per la salute dei bambini e dei relativi famigliari sono la fonte di maggiore preoccupazione all’interno delle famiglie.
Il 52% dei genitori – evidenzia il sondaggio – ha dedicato tre ore o più ogni giorno a seguire i figli nelle attività scolastiche pur riuscendo a trovare un equilibrio famigliare positivo. Sebbene si ritenga soddisfacente la relazione avuta con la scuola è, però, auspicato un maggior contatto diretto con i docenti ed una più importante differenziazione dell’insegnamento.
La Conferenza Cantonale dei Genitori (CCG), tra le proprie attività, promuove l’ascolto dei genitori e il dialogo sui temi della genitorialità nella società civile e presso le istituzioni. Già dalle fasi precedenti la chiusura della scuola in marzo, ha osservato il dibattito pubblico, ricercando il dialogo con le famiglie e le loro rappresentanze.
ESITI DEL SONDAGGIO
"Da metà marzo dell’anno in corso i genitori sono alla ricerca di nuovi equilibri per la tutela della salute, della vita famigliare e della conciliabilità lavoro-famiglia, adeguando il proprio impegno alle molteplici responsabilità famigliari e professionali, seguendo le disposizioni emanate dalle autorità.
Sul tema dell’apertura scolastica nel ciclo dell’obbligo, emerge che al 28 aprile, 2 genitori su 3 erano preoccupati per il rientro a scuola. Il nodo da sciogliere era quello della salute dei figli (39%) e degli altri famigliari (52%), oltre che della difficoltà di conciliare lavoro e impegni famigliari (10%).
Nonostante le preoccupazioni sulla salute, nella settimana del sondaggio oltre la metà dei genitori non era contraria alla riapertura delle sedi scolastiche, e di questi il 36% era esplicitamente favorevole a una ripresa dell’istruzione a scuola per i propri figli, in caso di apertura l’11 maggio.
Si evidenzia come il prosieguo della scuola “da casa” dopo la sua chiusura abbia comportato un aggravio dell’impegno dei genitori nel seguire i figli nelle loro attività scolastiche, che per il 52% delle famiglie ha raggiunto le 3, 4 o più ore al giorno.
È per altro utile ricordare che, oltre al tempo dedicato al sostegno delle attività didattiche dei figli, i genitori sono stati parallelamente confrontati con la chiusura delle attività extra scolastiche (es. sport, musica, lingue, oratori, ecc.), il divieto di interazioni “in presenza” con altri bambini o famiglie e l’assenza del prezioso sostegno famigliare dei nonni. Tutto ciò ha sensibilmente aumentato il tempo dell’accudimento.
Il 70% delle famiglie ha dichiarato di non avere mai interrotto o di aver già ripreso l’attività lavorativa con modalità di telelavoro (58%), lavoro ridotto (29%), lavoro indipendente (12%) o altre forme di impegno professionale.
Alla domanda se la situazione attuale di scuola a casa crei disagi nelle famiglie, la metà dei genitori ha, però, dichiarato di avere al momento raggiunto un equilibrio tra i vari impegni. Tuttavia, emerge che per il 34% delle famiglie l’impegno attuale è già a volte problematico, e che per circa il 20% è abbastanza critico, se non addirittura insostenibile.
L’incidenza della segnalazione di situazioni problematiche, sale al 36% per le famiglie monoparentali, che rappresentano il 18% dei rispondenti; un dato in linea con quello cantonale.
Sul fronte della collaborazione a distanza con l’istituto scolastico, il 30% delle famiglie ritiene che in questo periodo la collaborazione sia stata ottima, il 49% la ritiene buona, il 17% discreta e il 4% difficoltosa.
A fronte di un dato positivo sulla collaborazione, alla domanda relativa a quali cambiamenti o miglioramenti siano ritenuti auspicabili nel contesto di scuola “da casa”, praticamente tutte le famiglie hanno segnalato almeno una proposta, con una media di 1,2 segnalazioni per famiglia. In particolare hanno chiesto:
- contatti più frequenti da parte dei docenti (41%) con i loro allievi;
- un maggior supporto di materiale alle famiglie (27%) da parte della scuola, quali testi, piattaforme, PC, tablet;
- un aumento della differenziazione didattica (24%).
OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI
Al momento in cui le famiglie si sono espresse in questo sondaggio, non erano note le ultime decisioni del Consiglio federale e del Cantone sulla riapertura delle scuole, né erano note le direttive del DECS sulla riapertura delle scuole dell’obbligo o i recenti aggiornamenti dell’Ufficio federale di sanità pubblica.
Questi ultimi fatti ci fanno ritenere che le posizioni espresse dalle famiglie in particolare sul tema della salute e della riapertura delle sedi scolastiche, potrebbero evolvere ulteriormente nel corso dei prossimi giorni, con la ripresa delle attività commerciali e delle strutture aperte al pubblico".