CORONAVIRUS
Coronavirus in Ticino, il punto di Franco Denti: "Riaperture scellerate. Ticinesi, vi prego, usate la mascherina"
Il presidente dell'Ordine dei medici: "Anche la App sarà uno strumento fondamentale. Bisogna scaricarla. Virus più buono? Per ora solo una speranza"

Franco Denti, oggi 11 maggio è il grande giorno dell’uscita della Svizzera dal lockdown. Cosa ne pensa?
“È una decisione maldestra. È un tentativo di recuperare posizioni economiche anche sul piano internazionale, senza tener conto in maniera adeguata delle conoscenze che abbiamo attualmente sulla malattia. Non posso condividerla. Sono sconcertato che non si sia tenuto conto delle realtà regionali, come ad esempio quella del Canton Ticino. Per me rimane inaudito che il Consiglio Federale abbia preso una decisione così scellerata”.

Il Consiglio di Stato poteva fare di più?
“Io avrei chiesto ancora una finestra di crisi a livello cantonale, in modo da poter attenuare questa liberalizzazione totale. La mia impressione è che il Governo cantonale sia stato “fregato” dal Consiglio Federale. Berna inizialmente sembrava condividere la politica ticinese dei piccoli passi, invece poi ha cambiato completamente strategia con questa decisione sconcertante. L’aspetto economico ha prevalso in modo veramente allucinante, sconsiderato, sulla salute pubblica”.

Si dice però che anche il Consigliere Federale ticinese Ignazio Cassis abbia spinto per queste riaperture generalizzate.
“Se fosse così, sarebbe l’ennesima delusione. Tutti in Ticino, al di là dell’orientamento politico, portiamo il segno delle settimane drammatiche che abbiamo vissuto”.

Lei dice che il Governo cantonale è stato “fregato” da Berna. Però laddove poteva agire autonomamente, parlo della riapertura delle scuole, si è allineato alla Confederazione. E quindi come la mettiamo?
“Sulla riapertura delle scuole ho già espresso più volte la mia opinione. Sono delle bombe a tempo, come ha detto il vice direttore dell’OMS l'altra sera alla RSI. Abbiamo visto la settimana dopo carnevale, quando si è deciso di non chiudere le scuole, i problemi che ci sono stati. Non sarà stata tutta colpa di questa decisione, però sicuramente ha inciso. Io rimango fedele alle poche conoscenze che abbiamo attualmente: nella maggior parte dei casi fortunatamente i bambini fanno la malattia in forma lieve, ma sicuramente sono vettori del virus. In che misura ancora non lo sappiamo. Temo che si sia utilizzata la scuola come pretesto per riaprire tutto il resto. Ciò che mi spaventa è anche l’assenza di misure accompagnatorie adeguate”

L’obbligo d’indossare le mascherine?
“Le mascherine sono fondamentali per limitare il contagio. Il concetto è semplicissimo: indossandole proteggo me stesso ma anche il prossimo. A mio avviso dovevano essere obbligatorie, almeno nei luoghi chiusi, come avviene negli altri Paesi europei a noi confinanti. Ormai tutti gli studi concordano sull’utilità di questo strumento. Quindi da medico invito tutti i ticinesi ad utilizzarle sui mezzi pubblici, in tutti i locali chiusi e all’aperto laddove non si riescono a mantenere le distanze sociali, penso qui anche ai camerieri. Purtroppo se ripartono i contagi nessuna riapertura sarà risparmiata da un nuovo lockdown. Indossiamo tutti la mascherina per evitare questa ricaduta. Deve diventare un’abitudine, come l’orologio o il portafoglio”

E l’App?
“L’App è uno strumento altrettanto fondamentale, ma avrà successo se raggiungerà almeno il 60% delle persone. È un risultato difficilissimo. Quindi oltre a pregare i cittadini ticinesi ad usare le mascherine, utilizziamo per favore anche questa App. Poter tracciare i contatti dei nuovi positivi sarà un elemento fondamentale. Per questo sono rimasto sconcertato dalle polemiche di Gastroticino e Gastrosuisse rispetto alla registrazione dei dati dei clienti…”

Perché?
“Quando io vado al ristorante prenoto il tavolo a mio nome e solitamente pago con la carta di credito. Che differenza mi fa lasciare anche il numero di telefono? Anzi, per me cliente, è un elemento di sicurezza sapere che un ristorante fa questo lavoro di tracciamento, perché in caso di problemi sarei avvisato immediatamente. Esultare per aver convinto il Consiglio Federale a rinunciare a questa pratica, significa non capire i tempi che stiamo vivendo”. 

Condivide l’opinione espressa da alcuni professori e medici al fronte he asseriscono che il virus sarebbe mutato e diventato più buono?
“In linea teorica è una possibilità. Per ora sembrano mutazioni minime. Io ci spero ma scientificamente non abbiamo ancora evidenze. Potrebbe trattarsi ancora dell’effetto del lockdown, oppure di una migliore presa a carico dei pazienti, conoscendo oggi meglio la malattia rispetto a un mese fa. C’è poi il fattore caldo che continueremo a monitorare passo dopo passo”.

Infine, novità sulla diffusione del virus tramite l’aria condizionata?
“Non ancora. Sono in corso accertamenti, Il consiglio per il momento è quindi quello di non attivarla per tutti i locali condivisi da più persone”

Per ascolta la conversazione integrale con Franco Denti clicca qui

 

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