Una figlia vuole chiarezza sul decesso dell'anziano genitore, ospite di una casa anziani, e ha segnalato, assieme a Matteo Pronzini, il caso al Procuratore Generale
BELLINZONA – Prima le chiedono se è d’accordo di trasferire il padre, ospite presso una casa anziani, in ospedale. Si sospetta possa avere il Coronavirus, forse contratto proprio da lei (ma nessuno dei due farà il tampone). Cinque minuti dopo, contro ordine: in ogni caso, non verrà ospedalizzato.
E così l’uomo muore, non si sa se per il virus o per altro. Tanto che alla famiglia viene consegnata una bara aperta, non come avviene nei casi di Covid.
Ora la figlia vuole vederci chiaro e il caso è sul tavolo del PG Andrea Pagani. Lei ha contattato Matteo Pronzini, che ha già segnalato diverse case anziani.
La vicenda, incredibile, è stata raccontata dal Caffè. “Vorrei che quanto accaduto venga segnalato alla Commissione di vigilanza sanitaria", dice la donna.
Lei ha cominciato ad avere tosse e febbre tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, il padre pochi giorni dopo. Era stato al Civico per una visita, non si sa se possa aver contratto qualcosa lì oppure sia stato eventualmente contagiato dalla donna. Lei chiede un tampone per entrambi, negato a tutti e due.
Vede per l’ultima volta l’uomo in videochiamata poche ore prima della sua morte. Una settimana prima, le era stato chiesto se in caso di peggioramento sarebbe stata d’accordo per un’ospedalizzazione, aveva chiesto qualche minuto per parlarne con la sorella. Ma prima che potessero consultarsi, la marcia indietro.