I settori che hanno ricorso maggiormente ai crediti COVID-19 sono il commercio (22%), l’edilizia (17%), l’artigianato (13%), il turismo (11%) e le attività amministrative (11%)
BELLINZONA - I crediti COVID-19 finora concessi dalle banche in Ticino sono 9'774 per un totale di 1'203.8 milioni di franchi. Lo fa sapere in un comunicato l’Associazione Bancaria Ticinese, che fa notare come dopo la forte crescita registrata nelle prime settimane di lockdown, la richiesta di finanziamenti da parte delle piccole e medie imprese si è stabilizzata.
Nel dettaglio i crediti fino a 500'000 franchi, garantiti al 100% dalla Confederazione, sono 9'701 per un totale di 1'034.3 milioni, con un limite medio di 106'000 franchi per impresa. Quelli superiori a 500'000 franchi sono 73 per un totale di 169.5 milioni, con un limite medio di 2.3 milioni di franchi.
I dati a livello svizzero, appena pubblicati dalla SECO, sono pari a circa 125'000 crediti per un totale di quasi 15 miliardi di franchi. Tenuto conto della quota sul PIL nazionale, il Ticino è il Cantone con la più alta percentuale di crediti concessi (7.9%).
I settori che hanno ricorso maggiormente ai crediti COVID-19 sono il commercio (22%), l’edilizia (17%), l’artigianato (13%), il turismo (11%) e le attività amministrative (11%).
La stragrande maggioranza delle richieste di credito proviene da imprese con meno di 10 dipendenti e i limiti concessi sono solo parzialmente utilizzati, segno che molti operatori hanno chiesto liquidità per costituire una riserva da utilizzare in caso di persistenza della crisi economica.